Le organizzazioni sindacali del mondo dell’istruzione cioè Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals sono tutte unite su obiettivi comuni ed hanno partecipato alla mobilitazione nazionale dei lavoratori della scuola.
Nella giornata di ieri le sigle hanno partecipato ad un’assemblea all’istituto Sarrocchi incontrando il personale dei professori ed Ata per poi riportare le lore esigenze nelle sedi dei sindacati nazionali. Nel pomeriggio una delegazione si è recata a presentare al prefetto Armando Gradone il documento unitario dove sono esplicati gli argomenti che sottendono all’azione sindacale.
Tra questi spicca l’emergenza precariato e la richiesta da parte delle organizzazioni dei lavoratori di una necessaria stabilizzazione.
Come riporta infatti una nota stampa della Cgil senese
“Il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato non si è affatto ridotto negli ultimi anni. Occorrono soluzioni che consentano da subito la stabilizzazione dei rapporti precari sia nell’area del personale docente che del personale Ata”.
Per la provincia di Siena il dato dei posti disponibili per le immissioni in ruolo, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado testimonia che soltanto il 30% dei posti disponibili è stato assegnato. Ma questi numeri per quanto riguarda il nostro territorio non sono i peggiori.
“La situazione più drammatica e sicuramente quella del sostegno in cui è stato assegnato soltanto il 37,5% dei posti a ruolo percentuale che si concentra soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria visto che nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola secondaria di secondo grado mancavano candidati per le immissioni in ruolo – spiega la Cgil nella nota stampa-. Le graduatorie ad esaurimento dei docenti per le scuole medie le scuole superiori sono ormai quasi del tutto prive di candidati e molte graduatorie di merito sono esaurite o non sono ancora pronte per poter fare le immissioni in ruolo il prossimo anno.”
Gli accusati dalle organizzazioni di rappresentanza ci sono gli ultimi due esecutivi, quello di Conte e quello precedente di Paolo Gentiloni: “Gli ultimi due governi hanno indetto dei concorsi straordinari dedicati al personale docente abilitato e banditi a livello regionale, per correre ai ripari. Ma il sistema dei concorsi in Italia non funziona e così il concorso straordinario nella scuola media nella scuola superiore per molte classi di concorso stenta a partire – ha spiegato il segretario di Flc Cgil Siena Anna Cassaneli – . Per la scuola dell’infanzia e la primaria il concorso straordinario è stato bandito per l’emergenza dei diplomati magistrali. Il 30% delle persone che hanno fatto domanda per partecipare al concorso straordinario alla materna e alle elementari sono già di ruolo”.
Una fase transitoria in cui docenti abilitati possano accedere in maniera immediata all’assunzione a tempo indeterminato e quindi all’anno di formazione. Sarebbe questa secondo la Cgil di Siena una soluzione per riparare alla questa crisi :
“Occorre che questi insegnanti, che ormai da anni portano avanti i nostri istituti, svolgano in quest’anno scolastico una formazione abilitante in collaborazione con le università e con costi a carico dello Stato – si legge nel comunicato stampa della Cgil -. Un percorso formativo, dunque, che era già previsto dalla Legge 107 e che è stato completamente abolito da questo governo perché era previsto, appunto, che fosse interamente a carico dello Stato”.
Anche per il personale ATA, secondo il sindacato senese, la situazione non è delle migliori: “Abbiamo un organico di fatto che è troppo consistente, il 50% di posti in più rispetto all’organico di diritto, una percentuale che è troppo alta, fatta di posti sui quali occorre stabilizzare il personale. Per il personale ATA denunciamo inoltre il fatto che i posti disponibili sia per le stabilizzazioni che quelli in organico di fatto sono assolutamente insufficienti per far fronte alle esigenze delle scuole. Troppi gli aggravi di competenze oggi a carico delle segreterie sguarnite di personale che non viene nemmeno supportato con un’adeguata formazione. Troppo pochi i collaboratori scolastici presenti nelle scuole.”