Scuola, costi esorbitanti per libri e quaderni alla vigilia della prima campanella, la Cgil si muove per le famiglie

Un +39% per penne e matite, un +24% per gli evidenziatori e addirittura un +72% per i quaderni: in termini percentuali è questo l’incremento dei prezzi sui prodotti per la scuola.

A dirlo è Altroconsumo che ha analizzato i costi del materiale. Alle elementari le famiglie pagano 161 euro, con un +4% rispetto al 2022; alle medie invece la spesa ammonta a 144 euro, anche qui +4% rispetto a dodici mesi fa.

E a questi dati, alla vigilia della prima campanella, si aggiunge anche il caro libri, con stangate che possono raggiungere i 700 euro.

“Bisogna partire dal presupposto che l’inflazione sta colpendo gli stipendi dei lavoratori – le parole del segretario della Cgil di Siena Fabio Seggiani – . E a questo si sommano anche i riallineamenti degli affitti, il rialzo dei tassi dei mutui, l’aumento dei trasporti. Non c’è solo il costo dei libri ma è anche molto più costoso portare i propri figli negli istituti”.

Da qui la decisione della Cgil di aiutare ai lavoratori, ed in particolare  chi opera nei settori del commercio e del turismo, nell’artigianato, nell’edilizia: “In questi comparti abbiamo contrattato bonus sui trasporti e per i ragazzi che vanno a scuola.  Si va da un minimo di 140-180 euro fino a borse di studio che superano i mille euro”, dice ancora Seggiani.

Intanto però la richiesta del sindacato è di dare nuovamente priorità all’Istruzione, che in passato rappresentava un’eccellenza del Paese. “Servono nuove risorse per gli strumenti tecnologici e bisogna combattere un precariato devastante con insegnanti che non riescono a seguire per intero i propri studenti. In questo territorio invece si parla di accorpamenti e questo rischia di essere devastante per ragazze e famiglie”