“La Flc Cgil, la Cisl Scuola e lo Snals Confsal sostengono e promuovono la mobilitazione di tutto il personale dell’Ic San Bernardino contro lo smembramento dell’istituto deciso dall’amministrazione comunale di Siena e che vede il sostegno dell’amministrazione provinciale che dovrebbe ratificarlo nella giornata di domani, martedì 10 dicembre”. Si apre così il comunicato congiunto delle sigle sindacali che si sono opposte a quello che viene definito “smembramento” dell’istituto scolastico.
“Di fronte a questa decisione che, oltre che cancellare l’unica istituzione scolastica di Siena con l’indirizzo musicale e, con essa, la professionalità e la progettualità della sua comunità educante – si legge nella nota -, creerà importanti disagi per la popolazione residente a Porta Tufi e Porta San Marco, come organizzazioni sindacali abbiamo richiesto al sindaco del comune di Siena e alla presidente della provincia di rinviare la ratifica di tale provvedimento e di attivare un tavolo di confronto per individuare nuove soluzioni che abbiano un impatto meno pesante sul personale e sul territorio. L’Ic San Bernardino era stata individuato dalla regione Toscana, già l’anno scorso, tra le scuole che avrebbero dovuto essere vittime di accorpamento, in applicazione della misura sul dimensionamento della rete scolastica introdotta da questo governo nella legge di bilancio 2023, secondo la quale il numero medio di studenti e studentesse delle scuole di ogni regione necessario per avere l’autonomia doveva essere portato da 600 a 900”.
“L’anno scorso l’applicazione di questo infausto provvedimento è stata rimandata al 2024 quando però la provincia di Siena aveva già fatto la sua proposta: accorpare l’Ic San Bernardino, in toto, all’Ic Jacopo della Quercia. Quest’anno, inspiegabilmente, è stato deciso, invece, di smembrare la San Bernardino accorpando la scuola materna e la scuola primaria alla Jacopo e la scuola media all’Ic Federigo Tozzi, annullando così, in un sol colpo, anni di progettualità verticale che hanno visto gli insegnanti di tutti gli ordini e gradi di istruzione lavorare insieme e formarsi per realizzare il piano triennale dell’offerta formativa ossia il documento che riassume l’identità , la missione, la prospettiva di miglioramento e la progettualità della scuola. Per le organizzazioni sindacali la decisione di comune e provincia è da respingere e faremo di tutto, al fianco di lavoratrici e lavoratori, affinché questo piano scellerato venga ritirato” concludono i sindacati.