“Chi è positivo stia a casa, chi non è positivo vada a scuola”, è questa la soluzione proposta da Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, per sopperire ai problemi che sta attraversando il mondo dell’istruzione. “Non si può sostenere la scuola in presenza se poi bastano uno, due o tre contagi, a seconda dei vari livelli, per mandare tutta la classe in dad – aggiunge -. Ormai non poniamoci grandi problemi e vediamo la natura di questo covid, ci dobbiamo convivere, e quindi è giusto che si arrivi a questo sistema molto più flessibile che accerta, traccia e definisce solo i bambini che sono positivi”.
Il presidente toscano, parlando degli argomenti della Conferenza delle regioni prevista per oggi, aveva preannunciato l’intenzione di chiedere di “smetterla con questi colori”, dal momento che il sistema a colori “non ha più senso”. A questo proposito, Giani aveva interrogato i presenti: “Chi si è accorto che siamo in giallo?”. “Aveva un senso – spiega il presidente toscano – quando c’erano delle misure relative alla mobilità, ma oggi sono relative solo ai non vaccinati, quindi che senso ha creare un clima di timore nel dire che c’è il colore giallo, arancione o rosso?”. “Nel momento in cui la politica è quella delle vaccinazioni – aggiunge – e quando uno è vaccinato regolarmente e può circolare, non sembra avere più molto senso”. “Abbiamo già avuto una riunione stamani fra noi Regioni, e alle 15 del pomeriggio avremo una riunione con il ministro Gelmini. La nostra linea è molto determinata e molto chiara”, ha concluso Giani.