“Il Comune di Siena si assume le proprie responsabilità di fronte ai cittadini, conferendo risorse nelle casse dei Comuni limitrofi per permettere ai bambini di accedere alle scuole fuori dal proprio territorio di residenza. Questo avviene anche con il Comune di Asciano, al quale vengono versati 19mila euro. Il resto sono solo chiacchiere”.ù
osì l’assessore all’istruzione del Comune di Siena Paolo Benini replica all’intervento del sindaco di Asciano Fabrizio Nucci. “Infatti il sindaco di Asciano – continua Benini – ammette nella sua replica che riceve risorse da Siena per andare a coprire costi relativi ad alunni che frequentano una scuola sulla quale il Comune di Siena non ha alcun titolo”.
“Ogni comune – spiega Benini – ha di fronte a sé una scelta. In situazioni miste, in cui ci sono cioè bambini che risiedono in in comune e si recano a scuole in altri territorio, l’opzione è o di contribuire alle spese della scuola, come è giusto che sia, per supportare i costi; oppure quella di scaricare i costi sulle famiglie. Scegliendo cioè che siano le famiglie stesse a pagare. Il Comune di Siena ha fatto una scelta: versare risorse in favore delle amministrazioni limitrofe. Cosa che gli altri Comuni hanno scelto di non fare”.
“Nei confronti di Asciano – aggiunge l’assessore – è il Comune di Siena che supporta in prima persona le casse dell’amministrazione limitrofa. E’ lo stesso sindaco di Asciano a certificare questo aspetto: l’amministrazione comunale di Siena spende 19mila euro all’anno come contributo mensa. Nei conti che lo stesso Comune ci invia per chiedere risorse sono comprese altre spese. Noi decidiamo di intervenire con un sostanzioso contributo”.
“Il Comune di Siena – sostiene Benini -, in conclusione, paga per mandare i bambini residenti in una scuola diversa dal Comune di residenza. Vogliamo trovare una soluzione condivisa che renda più libero il transito dei cittadini all’interno delle scuole? E’ una causa da perorare, ma bisogna agire in maniera sistemica e non singolarmente. Il Comune di Siena viene accusato di avere aumentato la tariffa mensa di due euro per i non residenti che vertono sulle scuole del territorio: l’aggravio di costo non è, invece, relativo solo al contributo mensa, ma è legato a tutta una serie di costi che lo stesso Comune di Siena sostiene, da solo, senza alcun sostegno dalle altre amministrazioni, che evidentemente fanno la scelta di cui sopra: far pagare le famiglie”.