“La Lizza: laghetto dei cigni incarcerato! Cosa aveva fatto di male?” Si apre così la nota stampa diffusa questa mattina da Sena Civitas che è intervenuta a proposito dei lavori che l’amministrazione comunale ha portato avanti alla Lizza. L’assessore Buzzichelli, che ha presentato ieri alla stampa e alla città i lavori svolti, ha spiegato: “Nell’ultimo periodo sono però avvenuti degli episodi legati alle sicurezza dei bambini e degli animali che ci hanno imposto una riflessione sul futuro di quest’area, per preservarla e valorizzarla al suo meglio”
“Il laghetto non aveva fatto nulla – prosegue la nota dei civici -. È solo che l’Assessore Buzzichelli dichiara che il Comune ha speso 85mila euro per la sicurezza dei bambini, facendo mettere una recinzione alta un metro e dieci centimetri. Ma chi ha costruito il laghetto non era mica un criminale, anzi, ha curato ogni particolare e il tempo non ha mutato per i bambini il piacere di avvicinarsi al laghetto e ai cigni, senza morti o feriti tipo guerra, e agli adulti di sedersi sulle panchine in pietra. Credo che tutto nasca dagli standard di sicurezza ad interpretazione “zero”, per non dire altro… È naturale che per un adulto alto un metro e novanta centimetri la sicurezza su di un dirupo, una finestra, il muro della Fortezza sia una protezione di un metro e dieci centimetri (magari non per un laghetto dove per affogare occorre la voglia di suicidio). Ma per un bambino alto da 60 centimetri a un metro (Vatussi esclusi), basta una ringhiera di protezione come quella da sempre a corona del laghetto. Mettere per la sicurezza di un bambino ringhiere alte molto più di lui è come far vedere animali in gabbia; è come togliere la gioia e la fantasia”.
“Per provocazione chiederei all’Assessore: Ma se i bambini si arrampicano nella ringhiera e cadono, non potrebbero farsi male? Allora Assessore perché non fa mettere anche i materassi intorno alla ringhiera? Oppure, senza scomodare i materassi, un bell’obbligo del casco per i bambini che si avvicinano al laghetto dei cigni?” Conclude infine la nota di Sena Civitas