Senologia delle Scotte, nel 2020 diagnosi di tumori in aumento nonostante il covid: sono 233

Nel 2020, nonostante l’emergenza covid-19, “è aumentato il numero di tumori alla mammella diagnosticato nelle pazienti attraverso le varie metodiche utilizzate dalla Uoc di Senologia delle Scotte: 233 le neoplasie diagnosticate a fronte delle 210 del 2019 e delle 177 del 2018. Da gennaio a settembre 2020, sono state 29.653 le prestazioni ambulatoriali offerte, di cui 13.298 mammografie e 109 stereotassi”. A renderlo lo noto è l’ospedale di Siena.

” Le uniche sospensioni, nei mesi di marzo, aprile e maggio, hanno riguardato i controlli e le attività di screening – si legge in un comunicato-, mentre è sempre stata mantenuta operativa l’attività legata a urgenze, follow-up oncologici e approfondimenti di 2° livello di screening. La Uoc di Senologia in media eroga 40mila prestazioni all’anno, di cui circa 17.000 mammografie e 250 stereotassi”.

 

 

La notizia è arrivata insieme l’annuncio dell’ installazione  di un nuovo tavolo per eseguire biopsie mammarie, sia sotto guida stereotassica in 2D che in tomosintesi 3D. L’apparecchiatura, che si chiama Affirm Prone Biopsy System 3D, è stata installata all’interno della Uoc Senologia diretta dalla dottoressa Federica Fantozzi, all’interno del Dai Oncologico, diretto dal professor Michele Maio “e rappresenta un sistema pressoché unico nel suo genere, visto che sono solo 30 i tavoli presenti in tutta Italia, tra cui solo altri due in Toscana, nei centri di Careggi e di ISPRO, Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica”, proseguono dall’ospedale. “Il nuovo tavolo rappresenta uno strumento di grandissima importanza per la Senologia dell’Aou Senese, soprattutto per quando riguarda la fondamentale attività di prevenzione delle patologie oncologiche e la grande collaborazione con l’Uoc Chirurgia oncologica della Mammella, diretta dal dottor Donato Casella”.

“Si tratta di un sistema molto intuitivo da utilizzare che permette di velocizzare le procedure bioptiche e ottenere in pochi secondi immagini di alta qualità – dice la dottoressa Federica Fantozzi -, grazie all’elevatissimo grado di automazione di tutte le fasi della procedura: un vantaggio molto importante sia per le pazienti, vedono ridurre i tempi dell’esame, che per i professionisti”.

Come viene spiegato dalle Scotte “le biopsie vengono generalmente effettuate su di un lettino dotato di un’apertura nella quale viene introdotta la mammella. La paziente mantiene una posizione prona mentre la mammella viene compressa, come durante una mammografia: l’esame consiste nel prelevare, sotto guida radiologica, un campione di tessuto della lesione della mammella per poterne definire le caratteristiche istologiche”.

“Un’altra caratteristica molto importante di questa tecnologia è l’alta qualità dell’immagine che, grazie alla tecnologia digitale diretta del sistema, permette di localizzare in modo estremamente preciso lesioni non palpabili, di piccolissime dimensioni, e le microcalcificazioni individuate all’esame mammografico e, soprattutto, le lesioni individuate con la tomosintesi – conclude la dottoressa Federica Fantozzi –. Inoltre l’accesso alla mammella a 360° consente di eseguire le biopsie su lesioni in sedi complesse e anche nelle mammelle più piccole. Un fattore molto importante questo che rappresenta a tutti gli effetti un’arma in più nell’ottica della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore della mammella”.