Quattro indagati nell’operazione “Bella Vita” condotta dalla polizia per oltre un anno e che ha portato all’arresto di due persone per spaccio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.Quattro gli indagati, dicevamo: due senesi agli arresti domiciliari, due persone denunciate (una prostituta straniera a dora irreperibile e un terzo uomo, senese, con ruolo marginale rispetto agli altri due).Inoltre perquisizioni e sequestri nel centro storico tra via Camollia e Fontebranda, pieno centro storico, e Strada Massetana Romana.Le serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura e coordinate dal Sostituto Procuratore del Tribunale di Siena Silvia Benetti (nella foto, sotto), sono scattate nella primavera dello scorso anno, a seguito di alcune segnalazioni, giunte agli investigatori, di continui e sospetti andirivieni di persone in due appartamenti.
Appostamenti e attività di capillare osservazione, anche con l’ausilio di supporti tecnici, hanno portato i poliziotti a dare un volto ed un nome a due uomini: L.R. 39 anni e M. B. di 27, entrambi italiani e residenti a Siena, nei confronti dei quali hanno eseguito, all’alba, le misure cautelari degli arresti domiciliari disposte dal GIP presso il Tribunale di Siena.
Due i denunciati: una donna A.M.R 35 anni di origini rumene, anch’ella prostituta coinvolta nella cessione di narcotici, sottoposta anche alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, al momento ancora ricercata, e G.S, italiano di 54 anni.
Dalle indagini è emerso che i due arrestati destinavano i due appartamenti, uno dei quali di proprietà del 39enne e l’altro preso in affitto, ad uso del meretricio di donne di varie nazionalità, che venivano indotte a lasciare i propri annunci su alcune riviste e/o siti internet per adulti per farsi contattare dai clienti.
I due avevano organizzato un vero e proprio sodalizio criminale dedito anche al traffico di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina, sfruttando l’uso degli immobili in questione, uno nel centro storico e l’altro nell’immediata periferia, dove avveniva l’attività di spaccio, oltre a pretendere una parte del ricavato dall’attività delle prostitute.
Gli investigatori hanno appurato, inoltre, che la cessione della droga, che avveniva all’interno degli appartamenti, si svolgeva anche in altri punti della città ed in particolare in un un bar del centro storico, all’epoca di proprietà del 27enne indagato.Nel corso delle perquisizioni, eseguite dai poliziotti della Squadra Mobile anche con le Unità cinofile antidroga, in uno degli appartamenti sono stati rinvenuti 10 grammi circa di marijuana, 2 grammi circa di cocaina, due bilancine di precisione e diverso materiale per il confezionamento delle dosi di stupefacente, oltre a 1080 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.Tutto il materiale trovato e gli appartamenti sono stati sottoposti a sequestro. I due avevano messo in piedi un giro di affari di qualche migliaio di euro al mese.
Provvedimenti anche nei confronti di alcuni dei clienti della casa di Massetana Romana, alcuni dei quali hanno anche violato l’articolo 650 c.p. in tempo di quarantena.Qualche migliaio di euro non sembra granché ma stando a quanto dichiarato nel corso della conferenza stampa odierna nei locali della caserma Piave, questo potrebbe essere solo il primo passo dentro un’indagine ben più ampia. L’operazione è stata presentata questa mattina anche dal nuovo arrivato della Questura, il capo della Squadra Mobile Riccardo Signorelli. Domani l’interrogatorio di garanzia.
Katiuscia Vaselli