Una A di anarchici è comparsa in via dei Fusari, proprio sulla targa che ricorda la prima assemblea della Democrazia Cristiana dopo la Liberazione di Siena. “Si tratta di un atto vandalico recente – spiegano i commercianti zona -, non sappiamo se addirittura di stanotte”.
Un graffito non eclatante, perché piccolo e disegnato con un semplice pennarello nero, suscita oggi più preoccupazione di un, sempre deprecabile, atto vandalico comune. Il pensiero, vedendo il graffito, va subito a quello che sta succedendo in tante città italiane in merito alla spinosa vicenda Cospito. Quel che è sicuro è che l’autore di questo gesto, chiunque esso sia, ha voluto sfregiare un simbolo della Liberazione e della democrazia nella nostra città.
Non ne sapeva nulla neanche Mario Mensini, presidente provinciale della Libertas di Siena che proprio lì ha la propria sede, che ha commentato: “È un gesto demenziale, che fa vergogna a queste persone. Il problema è che non è solo un gesto demenziale, ma anche pericoloso”. “Mi dispiace particolarmente – spiega – perché si imbratta una lapide che ricorda un periodo importante per Siena come è stata la Liberazione e che fu fatta mettere nel 1984 dall’allora delegato Carlo Rosa”.
Nel frattempo, Mensini ha fatto sapere di aver contattato la segreteria del sindaco chiedendo un sopralluogo della polizia municipale.
Emanuele Giorgi