I carabinieri e la guardia di finanza di Siena, coordinate dalla Procura, hanno arrestato un 38enne egiziano titolare di un autolavaggio a Colle Val d’Elsa, per il reato di sfruttamento di lavoratori.
L’uomo avrebbe ottenuto un ingiusto profitto a danno dei propri dipendenti, approfittando del loro stato di bisogno. A far scattare le indagini è stato un accertamento del nucleo dell’ispettorato del lavoro dell’Arma e dei carabinieri forestali nella sua ditta.
Le successive indagini, eseguite anche con il contributo della stazione territoriale dei carabinieri e consistite in sopralluoghi, accertamenti tecnici, esame dei libri unici del lavoro e delle buste paga dei lavoratori, hanno consentito di ipotizzare lo sfruttamento di dieci extracomunitari, in particolare egiziani e pachistani.
“Il coinvolgimento del nucleo delle fiamme gialle è stato in seguito finalizzato a ricostruire il profilo economico-finanziario del titolare dell’azienda, anche ai fini dell’aggressione dei beni in misura corrispondente all’ingiusto profitto -si spiega-. In base agli elementi di prova raccolti, il pm ha richiesto l’adozione di misure cautelari idonee a prevenire la reiterazione dei fatti e l’inquinamento probatorio, applicate dal Gip che ha condiviso l’ipotesi formulata dalla Procura”.
Per il datore di lavoro sono stati disposti i domiciliari ed un sequestro di poco più di 17mila euro, pari all’ingiusto profitto a danno dei lavoratori, nonché di due ditte individuali, entrambe riconducibili alla medesima persona, dove erano impiegati i lavoratori.
“Si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità della persona sottoposta ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga la sentenza irrevocabile di condanna”, viene spiegato ancora.