Siena

Sfruttamento della prostituzione: a Siena coppia finisce in manette

Duro colpo alla criminalità cinese inflitto dalla polizia di Stato a Siena. Gli agenti della squadra mobile senese, coordinati dalla procura della Repubblica hanno arrestato moglie e marito accusati di aver gestito due case di appuntamento per sfruttare la prostituzione di giovani donne clandestine.

Le indagini prendono spunto dalle segnalazioni anonime di alcuni residenti nella zona di Ravacciano, a Siena, la cui tranquillità, in una notte di mezza estate, era turbata da un continuo via vai di uomini e giovani donne di nazionalità cinese. In effetti, i poliziotti hanno potuto rilevare un giro continuo di uomini che interessava un appartamento della zona, raggiunto contattando un numero di telefono pubblicizzato, con testi ed immagini esplicite, su siti di incontri personali.

Così, fingendosi clienti, gli investigatori hanno deciso di chiamare quell’utenza fissando un appuntamento, per poi arrivare ad identificare direttamente le occupanti. Una delle due meretrici trovate dalla polizia nell’abitazione di Ravacciano era clandestina, pertanto è stata espulsa.

Dalle indagini è poi emerso che l’intestatario del contratto di affitto di quell’appartamento era anche titolare di un centro massaggi censito alla Camera di Commercio, situato a Siena Ovest, anche se né di lui né della sua attività commerciale sembrava esservi fisicamente traccia.

L’attività investigativa appena iniziata, si è subito intersecata con l’operazione effettuata dagli uomini e dalle donne della squadra mobile nei primi giorni di settembre 2018.

In quel periodo, i poliziotti sono stati impegnati in un estenuante appostamento, finalizzato all’esecuzione di misure cautelari a carico dei gestori di un centro massaggi alla periferia Nord di Siena, a conclusione di un’attività investigativa molto complessa per il contrasto al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione ad opera di cittadini cinesi.

Tramite un fitto incrocio di testimonianze e di individuazioni fotografiche gli investigatori hanno quindi individuato il cinese che gestiva le case d’appuntamento, L.J., 40 anni, con permesso di soggiorno a tempo indeterminato.

L’uomo, hanno scoperto i poliziotti, si era servito dei documenti di un connazionale per affittare l’appartamento a Ravacciano e per aprire, contemporaneamente ed “ufficialmente” un centro massaggi in via Massetana. Aveva usato questo stratagemma perché era già stato condannato dal tribunale di Grosseto per lo sfruttamento di giovani connazionali, fatte prostituire in un centro massaggi, aperto, stavolta a suo nome, nel capoluogo maremmano e gestito insieme alla moglie.

L.J. aveva quindi visto bene di cambiare aria e nome, provando a ripetere anche a Siena l’esperienza “imprenditoriale” stroncata dalla squadra mobile di Grosseto.

Dall’informativa inviata dalla Polizia alla locale Procura della Repubblica, che ha costantemente diretto le indagini, è quindi scaturito un ordine di custodia cautelare in carcere per lui e per la moglie, L.W. di 39 anni.

La donna è stata arrestata nel corso di un blitz in strada Massetana, dove i poliziotti hanno trovato anche altre due connazionali irregolari e più di 1.500 euro in contanti, provento dell’attività illecita.

Dopo l’arresto la straniera è stata condotta nel carcere femminile a Firenze.

Il marito invece, che era riuscito ad allontanarsi da Siena prima dell’emissione del provvedimento, braccato dalla ricerche, si è costituito ai Carabinieri di Prato ed è stato arrestato in carcere.

Per la coppia sono state avviate dall’Ufficio Immigrazione le attività finalizzate alla revoca del permesso di soggiorno e verranno espulsi dall’Italia.

marco crimi

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