“Se pensano di intimidirmi si sbagliano di grosso”, inizia così la replica di Vittorio Sgarbi alle accuse di esportazione illecita che, come riporta Repubblica, gli sono state mosse dalla procura di Siracusa. Il critico d’arte più famoso di Italia è infatti accusato di aver provato a vendere all’estero un’opera d’arte in maniera illecita. Il quadro in oggetto si tratterebbe di ‘Concerto con bevitore’ di Valentin de Boulogne, un dipinto del XVII secolo.
La ricostruzione – Le forze dell’ordine hanno ricostruito i fatti: l’opera sarebbe stata prelevata per essere trasferita in un appartamento nel Principato di Monaco, da dove, si sarebbe voluta piazzare sul mercato internazionale di arte. La procura di Siracusa, al momento, sta indagando su 5 persone, le cui accuse vanno dall’esportazione illecita al reato transnazionale in concorso. Vittorio Sgarbi, per l’appunto, sarebbe uno dei proprietari dell’opera d’arte. Il critico d’arte ha già fatto ricorso al tribunale del riesame, non appena saputo del sequestro del quadro, e, pare, l’udienza ci sarà in luglio.
La replica – Sgarbi non ci sta, e replica, spiegando che il quadro di cui lui è in possesso si tratta di una copia e che “l’originale sta all’Accademia Chigiana di Siena”. Vittorio Sgarbi spiega inoltre: “Il quadro, che evidentemente non è mio, mi è stato sottoposto perché lo studiassi e lo valutassi, cosi come faccio, da anni, regolarmente e legalmente con decine e decine di dipinti: è il mio lavoro di storico e critico d’arte”, prima di concludere: “Non ho alcun appartamento a Montecarlo, come è stato scritto. E, a dire il vero, in nessun’altra località. Sono da una vita in affitto! Vado avanti. Il fango ritornerà indietro!”. Sgarbi, inoltre, ad Adnkronos ha dichiarato: “Questa è un’altra di queste cose fatte contro di me dovute alla mia candidatura a Roma come assessore”.