“Posso dire che la maggior parte dei pellegrini vuole vivere un’esperienza spirituale, un incontro con Dio attraverso Maria. A Medjugorje solo pochi sono interessati al fenomeno soprannaturale”. Testimonianze di padre Simone Desideri, parroco delle chiese di Uopini e San Dalmazio, che collimano con il senso del documento “La regina della pace”, che prova a mettere la parola fine alla vicenda complessa delle apparizioni, aprendo al culto pubblico nella città bosniaca. “Per i pellegrini è forte il sentimento di essere arrivati al momento giusto per fare un’esperienza spirituale di conversione, più che di ricerca di certi segni”, continua. Il verdetto era atteso da 43 anni, dalla prima apparizione della Madonna. Da tempo la chiesa provava a mettere ordine tra la posizioni divergenti di vescovi, teologie ed analisti. Un passaggio ‘necessario’ anche secondo padre Desideri, che in Bosnia è stato tre volte. “Credo che la dichiarazione fosse attesa. La Chiesa doveva tranquillizzare gli animi dei credenti. Ci sono molte posizioni, anche estreme, su “Ma penso che fosse, diciamo, una dichiarazione attesa e anche necessaria da parte della Chiesa per tranquillizzare un po’ gli animi dei credenti, di fronte anche a tante posizioni, a volte estreme, su Medjugorje. E tra i fedeli si può creare confusione”, prosegue. Non di poco conto poi è questo ‘sorvolo’ sul tema dei veggenti che asseriscono di aver visto la Vergine. Ai fedeli viene solo chiesto di non fare pellegrinaggi solo per incontrarli.