Lavoratori della Sclavo Diagnostics chiamati ad esprimersi sull’accordo sottoscritto tra azienda e sindacati

Sclavo Diagnostics

Si è svolta ieri mattina l’assemblea dei lavoratori della Sclavo Diagnostics chiamati ad esprimersi sull’accordo sottoscritto lo scorso 15 marzo dalla RSU e dalla Femca Cisl di Siena.

Nonostante il tentativo del Segretario della Filctem Cgil di sconfessare la trattativa e l’esito della stessa, trattativa che non ha dal suo canto voluto affrontare, le ragioni di un accordo difficile ma sostenibile sono prevalse tra i lavoratori.

L’accordo infatti da un lato permette alle persone che usciranno, sei rispetto all’avvio della procedura che ne prevedeva sette, di essere accompagnate dalla mobilità e da un incentivo all’esodo che va a sostegno soprattutto della persona che con oltre 50 anni di età potrà usufruire di 2 anni aggiuntivi ai 3 di mobilità per accedere alla pensione; c’è un impegno della Società con il contributo dell’Associazione Industriali per valutare possibilità di ricollocazione in altre aziende della provincia; inoltre c’è un impegno formale della Direzione non solo a mantenere e sviluppare il sito di Sovicille ma anche a confrontarsi su un piano aziendale entro il prossimo mese di luglio dove in particolare verranno analizzati i riflessi sul personale.

Questo quanto dichiarato dal responsabile Femca Cisl, Gian Luca Fè: “Questo accordo dimostra come il sindacato possa e debba provare in ogni modo a trattare e trovare soluzioni. L’alternativa che altri avevano in mente era quella di concludere con un mancato accordo e in quel caso l’unica certezza era lasciare i lavoratori in balia di loro stessi e comunque fuori dall’azienda tra pochi giorni.

Nel nostro territorio in passato, con la vicenda degli informatori scientifici della Novartis, si era registrata una brutta pagina delle relazioni sindacali visto che 90 giorni di trattativa si erano conclusi con un mancato accordo e la maggior parte dei lavoratori interessati dal giorno successivo aveva fatto trattative individuali per uscire, senza poter contare più sull’apporto sindacale. Stavolta abbiamo evitato che succedesse la stessa cosa e la circostanza che l’accordo sia stato apprezzato dai lavoratori con ben 22 favorevoli e 3 astenuti, senza nessun contrario, ci convince che questa è stata la scelta migliore”.