Il Consiglio di stato ha respinto il ricorso di Mobit, sia incidentale che principale, ed ha giudicato il Pef di Autolinee toscane valido e corretto. Con questa pronuncia, ora, At si appresta a subentrare in tutta la regione ai vari singoli gestori locali. At è parte del gruppo francese Ratp, azienda francese che opera in tutto il mondo, dal Brasile e Stati Uniti fino a Regno Unito ed adesso Toscana.
“Siamo pienamente soddisfatti di questo esito, anche se resta qualche rammarico”. Questo il primo commento di Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane, alla sentenza del Consiglio di stato che, sulla vicenda della gara unica regionale del trasporto pubblico locale della Toscana, ha respinto il ricorso di Mobit. Una sentenza netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita.
Lombardi continua: “Soddisfatti perché ancora una volta un giudice amministrativo conferma che la gara è regolare, visto che sono state respinte tutte le richieste di sospensiva e di annullamento di cui ai numerosi ricorsi presentati da Mobit, sia al Tar che, come in quest’ultimo caso, al Consiglio di stato”. “Resta qualche rammarico -prosegue Lombardi- per il fatto di avere perso 5 anni dalla prima aggiudicazione della gara (marzo 2016). Se il contenzioso si fosse concluso con la prima sentenza (ottobre 2016) oggi avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale, un sistema di bigliettazione unico, facile e accessibile, un’attività di manutenzione efficace, una sola azienda al posto di 22. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione e la Regione avrebbe risparmiato qualcosa come 40 milioni di euro”.
“Constatiamo -spiega ancora il presidente di At- che, nonostante i ricorsi presentati da Mobit siano stati costantemente bocciati e il contratto di concessione sia stato firmato da ben 10 mesi, il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi. Ci attendiamo che l’ostruzionismo sin qui messo in campo termini finalmente e si vada verso un ordinato passaggio di consegne”. Infine, At conclude: “Dopo 5 anni, e ben 6 sentenze, è stata scritta la parola fine a questo infinito contenzioso. Non ci sono più scuse per non procedere rapidamente all’attuazione degli impegni previsti dal contratto di concessione, completando il trasferimento dei beni, così come concordato. At è disponibile da subito a fare la sua parte per realizzare questo obiettivo”.
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