“Il comitato non nasce con un’ambizione politica. Ma questo non vuol dire che qualcuno dei componenti possa un domani decidere di partecipare alla politica. Nulla glielo vieta però deve uscire dal Comitato. Non permetteremo mai di essere strumenti di partito”.
Così Massimo Bontempi, presidente del comitato “Una mano per Siena protagonista” a margine dell’evento-focus sull’Ucraina e il territorio senese. “La situazione è grave: per l’Ucraina è una tragedia, ma anche nel mondo occidentale le conseguenze cominciano a farsi sentire”. Questo il suo messaggio . Bontempi, che in passato ha ricoperto anche il ruolo di questore qui a Siena, ha poi proseguito: “Mario Draghi parlò di una scelta tra i condizionatori accesi e la libertà. Una dichiarazione per cui fu molto criticato ma che riassume la nostra situazione. E cioè siamo disposti a fare dei sacrifici per difendere la pace? Io mi auguro di sì”.
“Un tempo, qualcuno – spiega ancora Bontempi – aveva alcuni slogan tipo ‘meglio rossi che morti’ o ‘né con lo stato né con le brigate rosse’. Io non ho mai accettato simili compromessi: ci sono momenti in cui si devono fare delle scelte, ora è il momento”.
“Questa è la prima uscita del nostro comitato – aggiunge – e mi ha fatto piacere vedere la sala piene ed interesse verso questo argomento. Come gruppo nasciamo adesso e non possiamo pretendere di essere impattanti su decisioni che, alla fine, non appartengono nemmeno al territorio. Questo argomento comunque interessa. E l’opinione pubblica si sta mantenendo attenta, più attenta di quanto non si creda. Il fatto che sia una grossa presenza in sala è un buon segno di interesse”.