Ad ogni panchina rossa il racconto di alcune donne vittime di violenza, costrette a subire soprusi e angherie, a vivere nella sopraffazione e negli abusi.
E’ l’iniziativa che si è mossa nel pomeriggio dal Parco del Rispetto in via Avignone fino a Palazzo del Rettorato, una passeggiata per dire “no alla violenza sulle donne”. L’idea è stata promossa dal Centro Europe Direct dell’Università di Siena con il coinvolgimento del comune, delle Associazioni Area Verde Camollia 85 e SiCammina, per sensibilizzare l’opinione pubblica in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne.
“Lo Europe Direct vuole dare l’opportunità di ricordare le vittime di questa giornata – ha detto Angelita Campriani, dipendente dell’Università di Siena e nel progetto Europe Direct – .Quest’anno abbiamo deciso di tornare in presenza per raccontare, grazie al coinvolgimento di una collega dell’Università Cinzia Savoi, alcune storie di donne. Lo abbiamo fatto seguendo delle tappe per la città dove, negli anni, sono state regalate e istallate delle panchine rosse, simbolo di questa giornata contro la violenza sulle donne. Storie terribili che però fanno riflettere”. Storie, come ha sottolineato Savoi di: “Donne invisibili, anonime, uccise da mariti, fidanzati, spasimanti, rapinatori o da uomini semplicemente violenti. A ciascuna dedichiamo un ricordo che servirà a non dimenticare le loro storie, ogni piccolo racconto è una vita perduta. Il nome non ha importanza, siamo tutte Anna, Paola, Veronica, Giulia”.
Presente anche Massimiliano Montini, responsabile scientifico di Europe Direct e neo delegato alla cittadinanza europea: “La lotta contro la discriminazione di genere è uno dei temi su cui l’Unione Europea sta investendo. Noi come Centro Europe Direct dell’Università di Siena vogliamo costruire un progetto di rafforzamento della cittadinanza dei valori europei per questo abbiamo appoggiato l’iniziativa di oggi”.
Prima tappa il Parco del rispetto in via Avignone con due ragazzi iraniani che hanno raccontato le continue vessazione che subiscono le donne nel loro paese. Rifugiatisi in Italia i due giovani iraniani hanno suonato il pezzo simbolo della protesta in Iran per Mahsa Amini, la 22enne uccisa dalla polizia di Teheran. Da lì al giardino segreto del Polo Civile del Tribunale di Siena dove al racconto delle donne vittime di violenza si sono sollevati al cielo dei palloncini rossi. La passeggiata è proseguita verso la panchina rossa del Presidio di San Francesco e si è conclusa al Rettorato.
“Iniziative simili non possono fermarsi a questa giornata, dobbiamo con le nostre azioni distruggere la tante barriere che continuano ad esserci – ha detto l’assessore Clio Biondi Santi – . Dobbiamo partire dalle scuole, se riusciamo ad instillare nei giovani il seme della non violenza possiamo davvero creare una società consapevole”.
Martina Ciliani