La Settimana Santa non inizia nel migliore dei modi per la città: dopo l’ennesima rissa scoppiata ieri in pieno centro, e la conseguente paura dei cittadini che sui social hanno dato sfogo al senso del disagio che si vive ormai in un centro storico che sembra appartenere non a Siena ma a una città sconosciuta, il Comune ha fatto la voce grossa. Tanto che è stato convocato per questa mattina, d’urgenza, il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Un’emergenza che necessita di risposte concrete e per la quale non c’è più tempo da perdere. Così, mentre a pochi passi si celebra la Domenica delle Palme, in Duomo, dentro le stanze della prefettura iniziano davvero i giorni della passione: prefetto, questore, sindaco, comandante dei carabinieri e comandante della guardia di finanza seduti a un tavolo per studiare contromisure efficaci contro un fenomeno che dilaga e che, di fatto, soluzioni non ne ha. Con loro anche il rettore del Magistrato delle Contrade, perché in una città con questo tessuto sociale è impensabile non rendere partecipi coloro che questo tessuto sociale costruiscono e mantengono.
Soluzioni, dicevamo, non ce ne sono ma sarebbero state avanzate richieste specifiche da parte del Comune e le forze dell’ordine avrebbero risposto con maggiore immediatezza e concretezza. Il condizionale è d’obbligo, dal momento che all’uscita dalla riunione – due ore serrate di discussione mentre la deputazione del Magistrato delle Contrade e la giunta aspettavano di sotto – non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali.
Domani sera il questore Ugo Angeloni sarà presente alla ordinaria riunione di Magistrato, per fare il quadro della situazione ai priori. E ci sarà da capire anche quali saranno tempi e modi di azione e controllo – che sarà di certo maggiore – anche in vista dell’arrivo dell’estate e quindi degli appuntamenti contradaioli e del Palio. Tempi in cui anche la polizia municipale sarà già stata dotata di armi ma – va ricordato – gli agenti potranno chiedere intervento delle forze dell’ordine. Un problema non di poco conto per il quale ruoli, competenze reali e cavilli non aiutano la gestione, fermo restando che essa non deve essere delle Contrade. In una città come la nostra serve la prossimità, il vicinato: il vigile che cammina e si fa vedere, per esempio, non la pattuglia che passa un attimo in auto e se ne va. E servirebbe anche maggiore comunicazione con i media, come già scritto in altre occasioni, perché il nostro ruolo di filtro con la cittadinanza è quanto mai fondamentale, nella filiera della sicurezza e della tranquillità, anche per evitare che sui social e nelle chat dilaghi il delirio.
Katiuscia Vaselli
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