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“Sicurezza, lavoro, assunzioni”, in piazza Duomo la manifestazione dei dipendenti pubblici

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“Sicurezza, lavoro, assunzioni”. Viene riassunta in tre parole la protesta odierna dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa che per oggi, mercoledì 9 dicembre, hanno proclamato lo sciopero generale dei lavoratori pubblici . La Triplice stamani ha manifestato davanti alla Prefettura in Piazza Duomo e successivamente i rappresentanti sindacali del pubblico impiego hanno incontrato il Prefetto di Siena Maria Forte. “Siamo stati definiti eroi, ma non ci fanno lavorare in condizioni sicure e manca personale – spiega una manifestante-. Negli ospedali, contro la pandemia siamo andati avanti a doppi turni e con le ferie negate”.

 

 

In una nota le sigle sindacali hanno spiegato quali sono le loro richieste e le rivendicazioni dello sciopero. Per le assunzioni “servono enti pubblici efficaci per sostenere i cittadini e aiutare le imprese. Al contrario, oggi la Pa ha dipendenti con un’eta media di 53 anni e dove vige il blocco delle assunzioni- si legge.. Nei prossimi anni 500 mila i lavoratori non saranno rimpiazzati, per questo serve un piano straordinario di assunzioni: per rinnovare la PA e per dare un futuro ai giovani e migliori servizi ai cittadini”. Lotta al precariato, “oggi sono 170mila i lavoratori precari nella PA. E’ prioritario restituire dignità al lavoro e ai lavoratori. Serve un piano per le stabilizzazioni”, aggiunge il testo.

Capitolo sicurezza, “ovunque, in tutti i luoghi di lavoro, il personale deve essere dotato di adeguati strumenti di protezione individuale. Gli ambienti di lavoro devono essere sicuri- prosegue il testo-, e occorre impedire che il personale subisca quotidianamente aggressioni: come capita agli operatori sanitari negli ospedali, ma anche ai lavoratori pubblici, spesso offesi e denigrati. Non solo: i carichi di lavoro devono essere sostenibili: basta turni che superano le 12 ore”.

Infine i rinnovi contrattuali: “i CCNL di sanità, enti locali, amministrazioni centrali sono scaduti da due anni. La pandemia ha dimostrato che il lavoro pubblico serve al Paese e i servizi pubblici per cittadini e imprese vanno rafforzati. Al Governo chiediamo più risorse per i contratti di tutti i lavoratori pubblici- concludono le sigle-. Solo così possiamo dare servizi migliori a cittadini e imprese. Ma le risorse servono, sì, per il riconoscimento di salario, ma anche per riformare il sistema di qualificazione professionale: un punto fondamentale soprattutto per quella PA che vuole vincere la sfida dell’innovazione”.