Siena

Siena 2030, i dati di una città sempre più vecchia: a rischio economia locale e tessuto sociale

Il 25,9% della popolazione ha più di 65 anni contro una media italiana del 22,6% ed una media europea ancora inferiore. Secondo le proiezioni, la componente degli over 65 potrebbe salire al 28,5% nel 2030. Sono i dati che vengono analizzati a Siena 2030. L’età media  è di 47,1 anni (contro una media italiana di 45,2) e si stima che nel 2030 possa arrivare a 48,7 anni. Tali dinamiche demografiche, nel lungo periodo, potranno avere riflessi non secondari sia sulla tenuta del tessuto sociale che sull’andamento dell’economia locale. Segnali positivi arrivano invece dal quadro economico cittadino.

In occasione del primo appuntamento di Siena2030 e della coincidente diciassettesima edizione della “Giornata dell’Economia”, Fondazione Mps e Camera di Commercio di Arezzo-Siena hanno diffuso e pubblicizzato i dati di provenienza camerale, integrati ed elaborati assieme ad altre informazioni messe a disposizione dalle istituzioni del territorio; tutti i dati (sul contesto economico, demografico, sociale, culturale, ambientale, ecc..) sono raccolti nel documento “Siena2030” scaricabile in versione integrale sul sito www.fondazionemps.it.

“Siena2030 è il risultato di un’ampia collaborazione che dimostra la volontà di dialogare che anima le nostre istituzioni – esordisce Carlo Rossi, presidente della Fondazione MPS -.Credo che il futuro si debba costruire assieme e sulla base di una conoscenza condivisa. Auspico che questa giornata non sia che l’inizio di un percorso condiviso che veda germogliare iniziative in grado di incidere davvero sul nostro territorio e sulle quali far convergere gli sforzi e le risorse di tutte le istituzioni, a iniziare dalla nostra”.

“Molte le sfide per il futuro che emergono dall’analisi effettuata-evidenzia Marco Forte, Direttore generale della Fondazione MPS – ,a iniziare dalla capacità di valorizzare un patrimonio culturale ricchissimo e di grande vivacità che stenta a generare adeguati ritorni economici, all’individuazione di nuove misure per favorire il pieno sviluppo dell’imprenditoria giovanile”.

Massimo Guasconi, presidente della CCIAA Arezzo-Siena ha fornito un quadro di sintesi dell’anno appena trascorso . Nel 2018 cresce il valore aggiunto ma alcuni settori ancora faticano, come l’edilizia ed il commercio. Rimangono trainanti nella nostra provincia alcune eccellenze: la camperistica ed il suo indotto, la farmaceutica, il vitivinicolo ed il turismo. Tutte con segnali di positività e in particolare con ottimi indicatori riferiti all’export.

“Il quadro economico senese e in generale toscano, rimane abbastanza complesso- prosegue Giuseppe Salvini, segretario Generale della CCIAA Arezzo-Siena -Siamo in presenza di uno scenario molto polarizzato,con marcate differenze di performance fra le imprese che operano sui mercati mondiali e le imprese che si rivolgono esclusivamente al mercato interno”.

Mentre le prime fanno registrare incrementi incoraggianti, le seconde risentono del calo dei consumi e degli investimenti che ha caratterizzato il mercato italiano negli ultimi anni. Positivo l’andamento dal turismo: Nel 2018 un incremento delle presenze del 6,7% con visitatori a quota 5,3 milioni. Le stime del valore aggiunto provinciale indicano un aumento di +1,6% nel corso del 2018, per un ammontare complessivo di oltre 7.7 milioni di euro. Tale tendenza positiva è confermata anche nella componente pro-capite, più di 29mila euro , dato più alto in Toscana dopo la provincia fiorentina. Migliora il saldo commerciale con l’estero, positivo per 1.121 milioni di euro e in aumento di +2,8% rispetto all’anno precedente. Il mercato europeo si consolida come principale sbocco per i prodotti della provincia: nel 2018 le esportazioni verso paesi europei si sono attestate complessivamente a 1.262 milioni di euro, con un incremento di +4,7% rispetto all’anno precedente.

Il tessuto imprenditoriale, al 31 dicembre 2018, registra uno stock di localizzazioni d’impresa pari a 36.952 unità, con una riduzione -114 unità rispetto all’anno precedente. In particolare diminuiscono le società di persone e le imprese individuali mentre continua la crescita delle società di capitale. Sul fronte occupazionale il numero di addetti aumenta di +3,4%, con un tasso di disoccupazione in discesa al 7,5%.

marco crimi

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