Duecentocinquanta mascherine, sia bianche che nere, i colori della città per un progetto che coinvolge tutte le 17 contrade e l’Università di Siena, che tramite il dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia ha approvato le prove di biocompatibilità e respirabilità. Cosi la “Città dei mestieri” ha dato il via alla produzione di mascherine di comunità da distribuire gratuitamente ai cittadini, a partire dai prossimi giorni in tre diversi punti dei Terzi della città.
Nei locali del vicolo del Saltarello, dove l’idea della Città dei Mestieri ha preso forma lo scorso gennaio con progetti lungimiranti interrotti dall’emergenza sanitaria, oltre cinquanta persone sono all’opera per realizzare i due modelli – uno per adulti, l’altro per bambini. “l’idea nasce in piena emergenza sanitaria- spiega Ombretta Sanelli,membro della commissione operativa Città dei Mestieri- dopo la sospensione dei corsi di base del laboratorio comune di scambio e formazione. Non siamo riusciti ad andare avanti, ma quando è uscita la normativa che dava la possibilità di produrre mascherine di comunità, ci siamo messi all’opera. Abbiamo reclutato volontari all’interno delle contrade e da una settimana la produzione è partita”. Ad oggi sono 50 le persone al lavoro suddivise in turni da 9, nel pieno rispetto dei protocolli anti-contagio, intanto “c’è tanto entusiasmo per il futuro”, dice Andrea Manganelli, anche lui membro della commissione, e la speranza è quella di potere “ripartire con i laboratori in un futuro vicino”. “Adesso è necessario ripartire e dobbiamo programmare per il prima possibile la ripartenza dei corsi che erano in programma”, ha promesso infine l’ultimo membro della commissione Paolo Loria