Dopo aver ricevuto l’informazione dall’assessore all’istruzione Paolo Benini della procedura di appalto di un nido comunale, Le Biciancole, la Fp Cgil ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti. “Benini chiaramente detto che si apre per il futuro una razionalizzazione nella gestione dei nidi pubblici”, dice il sindacato
La decisione è arrivata su unanime dell’assemblea del personale dei servizi educativi del Comune di Siena che si è svolta ieri, mercoledì 3 marzo, e che ha visto la partecipazione dall’80% dei lavoratori. “Le motivazioni del Comune non sono economiche – spiega il sindacato in una nota-. In due anni, verranno assunte più di 100 persone, indice di grande capacità assunzionale e di un solido bilancio. Non sono neppure di carattere sociale o sanitario, perché sebbene a livello nazionale la natalità sia in calo del 25%, nei nidi senesi, in un anno di pandemia durante il quale le famiglie hanno avuto timori e difficoltà economiche ed organizzative, su 238 bambini ne sono mancati solo 9 ed abbiamo ancora una lista di attesa lunga ed inevasa”.
Cgil specifica: “inizia un processo di smantellamento degli eccellenti servizi che il Comune di Siena offre ai cittadini da oltre 40 anni, e lo faranno solo con una delibera di Giunta, senza passare dal Consiglio comunale perché temono il confronto, tanto è vero che qualche giorno fa non hanno nemmeno voluto discutere in merito a due interrogazioni sul tema perché non urgenti!”.
“Questa grave decisione, sia nel merito che nel metodo, presa dall’amministrazione comunale – sottolinea il Sindacato – produrrà a settembre un cambio completo del personale nel nido Le Biciancole e i bambini che vi torneranno dopo la pausa estiva non troveranno più le loro educatrici. Ma del resto l’Assessore ha detto che la continuità didattica, sostenuta da tutti i pedagogisti a livello mondiale, non è importante…”.
“Il nido Le Biciancole, essendo attiguo ad una scuola dell’infanzia comunale appena fuori le mura di Porta Pispini, – aggiunge la Fp Cgil – si presta invece a contribuire a sviluppare proprio un Polo pubblico integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a 6 anni, come previsto dal DL 65/2017, che a tal proposito stanzia appositi finanziamenti statali, ma nulla di tutto ciò sembra interessare od essere stato compreso dalla Giunta”.
“Siamo contrari all’appalto di un nido comunale ora più che mai – conclude l’organizzazione sindacale – perché in una fase socio economica così difficile per le famiglie e soprattutto per le bambine e i bambini, che con la pandemia mostrano insicurezze e paure e subiscono le difficoltà di organizzazione degli adulti, ci sembra davvero assurdo ed ingiusto che un Sindaco ed una Giunta si accaniscano verso coloro che rappresentano e che dovrebbero difendere. La crisi sanitaria, inoltre, ha reso evidente come la gestione pubblica dei servizi sia un valore da custodire con cura. Vale per la sanità. Vale per l’istruzione e la formazione dei bambini. La scelta di esternalizzare ai privati appare quantomeno antistorica. Anche per questo metteremo in atto tutte le forme di protesta e di lotta a tutela dei cittadini, del futuro della città e dei cittadini di domani”.