Bancarotta fraudolenta e preferenziale, tre persone finiscono nei guai.
Gli uomini della Guardia di Finanza di Siena hanno notificato ai tre amministratori di una società senese, fallita nel 2013 ed operante nel settore vitivinicolo e turistico-alberghiero della zona del Gallo Nero nel Chianti, un provvedimento di sequestro immobiliare perché si sono resi responsabili del reato di bancarotta fraudolenta e preferenziale, aggravata per l’ingente importo del danno patrimoniale arrecato alla loro impresa.
Le indagini, dirette dal Procuratore della Repubblica di Siena, Salvatore Vitello, e dal sostituto Procuratore, Giuseppe Grosso, hanno consentito di far luce su un articolato meccanismo fraudolento realizzato dagli amministratori falliti, finalizzato ad occultare ai creditori della loro impresa un complesso immobiliare di rilevante valore ed in tal modo distrarre risorse finanziarie dalla società debitrice per oltre 22 milioni di euro.
A partire dal 2008, gli amministratori indagati avevano intessuto un fitto intreccio di rapporti commerciali e finanziari tra numerose società, a loro stessi riconducibili, ma molte delle quali intestate a teste di legno. I Finanzieri del Nucleo polizia tributaria di Siena sono riusciti a dipanare tale intreccio e a dimostrare il legame tra tali imprese nonché l’esistenza di un vero e proprio “Gruppo societario di fatto” riconducibile ai tre amministratori; tra tali imprese vi erano società con sede in paesi esteri a fiscalità agevolata (Lussemburgo e Delaware-Usa).
Le indagini hanno consentito di ricostruire: i movimenti finanziari non giustificati da ragioni economiche sottostanti, per oltre 5 milioni di euro in tre anni; concessioni di garanzie fidejussorie, a beneficio di società apparentemente terze, ma di fatto riconducibili ai medesimi imprenditori, per finanziamenti da queste richiesti a banche e mai restituiti; cessioni a società del gruppo, di beni immobili per circa 1,7 milioni di euro.