Siena, bilancio di turisti in chiaro scuro per il Ponte dell’Immacolata

Da una prima ricognizione di oggi, il Ponte dell’Immacolata che ha fatto registrare un boom di presenze nelle città d’arte italiane non fa esultare Il settore alberghiero: “ Si è registrato il 75% di occupazione – commenta la presidente Federalberghi provinciale, Rossella Lezzi – . Ci sono state diverse disdette rispetto alle previsioni iniziali, dovute al maltempo e anche all’arrivo dell’influenza che ha letteralmente messo a letto migliaia di persone proprio a partire dai giorni scorsi. Rimane tuttavia il centro storico di Siena la mèta più gettonata, con il 95% delle presenze, soprattutto famiglie e turisti italiani, concentrate in città per godere delle bellezze artistiche e culturali”. Il dato fondamentale che va registrato riguarda poi la spesa media: “il mercato europeo è fermo e anche i turisti americani, a causa della forte inflazione, sono stati pochi. Il turismo italiano di certo non premia per la spesa media” conclude Lezzi, che ribadisce anche che molte strutture, soprattutto tra Chianti e Valdorcia, non essendo attrezzate per il freddo sono rimaste chiuse.

Parere simile quello di Coldiretti, come spiega Simone Solfanelli, direttore della sezione di Siena: “È stato un ponte un po’ sottotono, forse a causa del maltempo. In ogni caso non si può non considerare che quella in agriturismo è una vacanza un po’ particolare, molto legata alla stagionalità”. Nonostante un ponte dell’Immacolata “al di sotto delle aspettative inziali”, Coldiretti si dice comunque soddisfatta dell’andamento del 2022: “Abbiamo visto un buon anno, con una stagione che si è allungata molto da settembre fino a ottobre e novembre. Quelle che si sono registrate sono presenze in larga parte legate ai fine-settimana”. “Per quanto riguarda il periodo natalizio – conclude Solfanelli – ancora è presto per trarre conclusioni o parlare di cifre, anche perché ormai è un fatto notorio che per Natale e Capodanno le persone si muovono all’ultimo momento”.

KV
EG