Per Siena Casa “appare concluso il processo di risanamento” mentre è più vicino “l’inizio di un virtuoso percorso di crescita, che potrà manifestarsi ancor più con evidenza negli anni a venire, anche in considerazione della riorganizzazione della struttura societaria, con nuove assunzioni di personale ed ottimizzazione del sistema organizzativo”
La società commenta cosi un 2021 che si è chiuso con un risultato positivo netto di oltre 120mila, un calo rispetto al 2020 dovuto, spiegano dalla società, dalla ripresa degli interventi di manutenzione programmati che si erano fermati in seguito alle misure restrittive anti-covid. Nei prossimi 3-4 anni Siena Casa si focalizzerà nel sfruttare le risorse che arrivano dai fondi Pnrr e del superbonus che, dicono da Siena Casa, “consentiranno di effettuare cospicui interventi di radicale manutenzione degli immobili, specie sotto il profilo dell’efficientamento energetico e della sicurezza sismica, e restituire ai comuni un patrimonio immobiliare più moderno, fruibile ed efficiente”.
Roberto Martini, presidente di Siena Casa, ha espresso soddisfazione per il bilancio ed aggiunge: “Nella relazione dell’esercizio abbiamo voluto inserire delle tabelle di confronto che evidenziano, ad esempio, come a fronte di un costo per i dipendenti allineato a quello della media regionale, Siena Casa abbia destinato – nel 2021 – addirittura il 43% dei propri ricavi alla manutenzione degli alloggi, praticamente il doppio rispetto al 20% circa destinato da numerose altre realtà provinciali”
Un altro dato confortante, per Martini, “è l’incidenza della della morosità che nel 2021 si è attestata poco sopra il 6% del totale bollettato, sostanzialmente stabile rispetto al 2020, a fronte invece di una media regionale di oltre il 12%. E’ chiaro – prosegue -che su questo dato influisca anche la tensione abitativa e sociale di alcune aree più “difficili” rispetto alla provincia di Siena, ma è certo che abbiano influito sia la particolare attenzione prestata dalla società, sia la collaborazione con i comuni soci che, grazie ai loro servizi sociali, possono coadiuvare gli assegnatari, intervenendo nelle difficoltà e soprattutto assistendoli per la trasmissione periodica dei documenti di reddito, la cui omissione determina poi l’applicazione dei canoni sanzionatori”