Il provveditore della Misericordia Andrea Valboni in un’intervista (link qui) al nostro giornale aveva espresso il suo desiderio di dotare il cimitero Monumentale di una guida che indicasse le sue opere più significative, da un punto di vista storico e artistico, da oggi questo desiderio potrebbe essere esaudito. Stamattina c’è stato infatti un incontro in Comune tra Valboni, l’assessore al turismo Alberto Tirelli e Massimiliano Vitti di Ditech Mobility, azienda che ha sviluppato già altre app per l’amministrazione comunale come Siena Accessibile.
“L’amministrazione comunale è a disposizione per un ragionamento che porti alla valorizzazione del patrimonio artistico contenuto nel camposanto – afferma Tirelli-.La prossima settimana visiteremo insieme al provveditore la struttura, poi condivideremo con la Misericordia un percorso con l’individuazione di alcuni itinerari artistici all’interno del cimitero che possono interessare anche agli stessi cittadini di Siena”.
Oltre alla progettazione di percorsi turistici ci sono anche altre idee come quella di creare un’applicazione ad hoc per il cimitero della Misericordia. La Ditech Mobility ne ha già sviluppate dieci per altri comuni della Toscana. “Così abbiamo reso possibile la geo-localizzazione di alcune tombe che posso essere trovate subito attraverso il telefono – spiega Vitti-. Ci servirebbe un database digitale di partenza, fare un lavoro del genere con solamente delle scartoffie è molto complicato”.
Il programma consentirebbe quindi di ricercare il luogo dove sono sepolte le persone direttamente dal telefono. Per il cimitero della Misericordia potrebbe esserci un’ulteriore implementazione: una voce che indichi le tombe dal grande valore storico ed artistico come quelle del Conforti, del Duprè o del Sarrocchi. Il progetto è ancora ai nastri di partenza e i problemi più grandi sono di natura giuridica e legati anche ad una questione morale: qualcuno, come è logico, può ritenere inopportuno che il nome di un proprio caro defunto finisca in un’app per il cellulare. “Da un lato di privacy ho presentato recentemente un’interrogazione al Garante – continua Vitti-. La localizzazione di una tomba, che si trova in un luogo pubblico, non rientra nella materia della tutela. Per la questione morale? Ovviamente non metteremo i nomi di un defunto nella app se un familiare non avesse piacere”.
Per quanto riguarda i percorsi artistici all’interno del cimitero monumentale la preoccupazione è dovuta al fatto che la struttura resta un luogo di culto e, nonostante la bellezza artistica, non può essere considerato propriamente un museo a cielo aperto. “Questo è il nostro primo pensiero, mio e del provveditore Valboni – conclude Tirelli-. Le visite sarebbero su prenotazione, di una ventina di minuti e con piccoli gruppi che, in un cimitero così grande, non possono creare alcun tipo di disturbo garantendo il massimo rispetto dei defunti”.
Marco Crimi