Non si fermano le proteste da parte dei docenti che in questi giorni si stanno riversando nelle piazze di tutta Italia per far sentire la loro voce al Governo, che ancora non sembra esprimersi chiaramente in merito ad un probabile, o meno, ritorno tra i banchi di scuola. Cosa ancora più importante: come verranno gestite le graduatorie dei docenti precari, numero che ad oggi si aggira introno ai 200mila. Nella sala del primo cittadino in Palazzo Pubblico si sono seduti i professori Giacomo Vigni, Manola Terzani ed Elena Secchi Tarugi i quali hanno consegnato il documento con le richieste che intendono avanzare al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
“Una mattina proficua – ha detto Giacomo Vigni, professore e rappresentante dei precari senesi – l’incontro con il sindaco De Mossi ha prodotto grandi risultati e ci ha dato grande speranza. Speriamo che con questa lettera si accelerino i tempi di risposta da parte del Governo. Siamo i protagonisti di una situazione bruttissima: ad ora viviamo nell’incertezza totale, non sapendo come, dove e se verremo richiamati ad insegnare. Le parole della ministra ci sono sembrate esagerate e poco veritiere. La situazione che sta vivendo Siena non è così ottimista come vuole far credere Azzolina – continua Vigni -. Ci sono moltissimi problemi legati agli spazi delle scuole e, ad ora, non sappiamo come reperire nuove aule affinché venga assicurato un ritorno in presenza”.
Dall’Esecutivo poche risposte e poco chiare, come riferiscono i docenti precari, il ministro Azzolina in alcune dichiarazioni si era detta ottimista, assicurando un ritorno della lezione in presenza ed una assunzione in massa che avrebbe trovato occupazione a 78mila precari. “Il sindaco e l’assessore si sono impegnati ad appoggiare la battaglia dei docenti precari condividendo le loro preoccupazioni. L’amministrazione comunale si farà garante di un documento da sottoscrivere pubblicamente insieme a tutti gli insegnanti e ai dirigenti scolastici che, successivamente, sarà inviato al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Istruzione – riferisce l’amministrazione in un comunicato-. Nell’atto verranno evidenziate le richieste di un concorso per titoli e servizi con formazione in itinere e obbligatorietà del superamento dell’anno di prova come previsto dalla normativa vigente; revisione della bozza in merito alle Graduatorie Provinciali che non possono avere effetto retroattivo e rivedendo l’obbligo per tutti di sostenere nei concorsi l’esame di inglese con certificazione B2; accesso per i docenti di terza fascia con almeno 36 mesi di servizio; attivazione dei percorsi di abilitazione; assunzione dei docenti che si sono specializzati sul sostegno durante il IV ciclo TFA; ammissione ai concorsi straordinari anche per i docenti che hanno servizio esclusivo su sostegno; il rispetto dell’adeguamento alle direttive europee”.
“Ho ascoltato con attenzione e condiviso le preoccupazioni dei docenti precari – ha sottolineato il sindaco Luigi De Mossi – perché si trovano ad affrontare una quotidianità difficile ed un futuro incerto. Gli insegnanti rappresentano valori fondamentali per la società, molti di loro con esperienza e preparazione certificata, ma con contratti provvisori rischiano di essere penalizzati nonostante la normativa europea preveda la stabilizzazione dei lavoratori della Pubblica amministrazione dopo 36 mesi di servizio. E’ imprescindibile sostenere i nostri professori affinché il Governo non si dimentichi di loro e dia risposte serie ed adeguate anziché contraddittorie come accaduto fino ad oggi”.
L’assessore all’istruzione Paolo Benini aggiunge: “Anche io, come i docenti precari, non capisco il motivo per cui la legge debba essere applicata in maniera circoscritta discriminando un’intera categoria di lavoratori che ha permesso l’avvio di numerosi anni scolastici e si è messa in gioco al pari, e a proprie spese, dei colleghi di ruolo nella didattica a distanza durante il periodo di sospensione delle attività a causa dell’epidemia da Covid-19. Per questo stiamo lavorando ad un documento che sarà firmato dal Comune, dagli insegnanti e spero anche dai dirigenti scolastici da inviare poi al Governo sollecitandoli ad una riflessione importante e fondamentale a tutela sia dell’insegnamento sia della dignità di ogni lavoratore”.
K.V.
M.C.
N.B.