Siena dà l’addio a Eloisa Pierrottet Ponticelli, fondatrice della Caritas

E’ scomparsa all’età di 87 anni Eloisa Pierrottet Ponticelli (nella foto, al centro in occasione dell’inaugurazione di Casa Emmaus), fondatrice della Caritas senese.

La ricorda affettuosamente Anna Ferretti con queste parole:

“Eloisa Pierrottet Ponticelli è stata una donna significativa per Siena e per la Chiesa di Siena. Sposata con Lorenzo Ponticelli, madre di tre figli, ha messo al servizio della Chiesa senese le sue capacità professionali, era infatti assistente sociale,  ed ha coniugato nel servizio alla carità, fede e competenze”. Così Anna Ferretti, volontaria Caritas, ricorda i tanti anni di condivisione con Eloisa Pierrottet Ponticelli, (nella foto, al centro in occasione dell’inaugurazione di Casa Emmaus), fondatrice della Caritas senese, scomparsa oggi all’età di 87 anni.

Caritas nasce in Italia nel 1971 e comincia a svilupparsi nei territori. Eloisa insieme a Suor Emanuela Latini della Congregazione vincenziana, in un salone del Convento di San Girolamo comincia a lavorare per i poveri, ascoltando chi veniva a chiedere aiuto, promuovendo la sensibilità della comunità laica e religiosa alla carità. Arrivarono alla fine degli anni ’70 anche i primi obiettori di coscienza che aiutarono, con il loro servizio agli ultimi, a portare avanti tante iniziative. Era una persona instancabile. Credeva fortemente nell’aiuto fraterno, ma riteneva che si dovessero prima di tutto capire i bisogni veri delle persone, ascoltare, essere “antenne” nelle vie, nei quartieri per osservare il bisogno e organizzare le risposte. L’Osservatorio diocesano delle povertà di Siena è uno dei primi  a nascere in Italia, e di questa sua passione ne è testimonianza una pubblicazione uscita nel 1992 : “Osservazione della povertà in un territorio e individuazione delle risorse”, edito da Cantagalli. Curava e teneva tantissimo alla formazione, la sua in primis, partecipando alle iniziative di Caritas Italiana e ai corsi della Fondazione Zancan, promuovendo iniziative sul territorio, incontri insieme a realtà con cui collaborava volentieri come il Circolo culturale Giovanni XXIII di Piazza dell’Abbadia. Fu promotrice della prima cooperazione, non ancora sociale perché mancava la legge, con la cooperativa “Verso l’Uomo” e poi con Comunità e Persona, Servizio e territorio, Emmaus… Sosteneva che occorreva lavorare per gli ultimi ma che le modalità potevano essere diverse; volontariato, cooperazione, associazione…ad ogni bisogno una forma diversa. Fu una grande protagonista non appariscente, ma tenace del Congresso eucaristico del 1994 dove segui la realizzazione delle opere sociali, opere frutto dell’osservazione dei bisogni. Per realizzarle cercò la collaborazione di laici, cattolici, imprenditori, banche: tutti dovevano collaborare per il bene comune. E’ stata sempre un passo avanti, instancabile e piena di amore per tutti. Una donna, una moglie, una mamma, una professionista, una volontaria come ce ne sono poche e in tempi ‘non facili’ per le donne”.