Siena si schiera in prima linea contro il diabete. Il Comune toscano ha sottoscritto l’Urban diabetes declaration, ed ha aderito a C14+ e al progetto internazionale Cities changing diabetes.
Cities changing diabetes è un programma di studio internazionale, promosso dall’University college of London e dallo Steno diabets centre di Copenaghen, che ha l’obiettivo di valutare l’impatto dell’urbanizzazione sulle malattie croniche non trasmissibili. Da Cities changing diabetes si è sviluppata la Urban diabetes declaration, documento che in cinque punti richiama l’attenzione delle municipalità all’impegno per contrastare il diabete urbano, collaborando attivamente con i sindaci delle città coinvolte e con importanti network internazionali.
“In Italia si è formata una grande alleanza che vede impegnati nel sostenere e sviluppare il progetto internazionale: l’Anci, i network C14+ e l’Health city institute. Il Paese vuole giocare il ruolo chiave di guida di questo progetto e per questo è stata ritenuta opportuna e importante la candidatura di Siena quale advocate city-spiega il Comune di Siena in un comunicato-, in considerazione del ruolo che ha nelle politiche sociali e nella ricerca medica a livello nazionale e internazionale. Attorno alla candidatura di Siena quale Cities changing diabetes sono state raccolte adesioni entusiastiche da parte dell’Università, delle società scientifiche, delle associazioni pazienti e della cittadinanza, dei ricercatori e degli esperti della città”.
Tra i vari interventi c’è quello del rettore dell’Università di Siena Francesco Frati. “Il nostro ruolo deriva dalle nostre competenze in area endocrinologica e nello studio di una malattia così diffusa. Conduciamo ricerche all’avanguardia sul diabete e ci sembrava opportuno partecipare ad un network nazionale”, afferma Frati che poi ha ricordato i recenti studi dell’ateneo che dimostrano la correlazione tra il diabete e covid-19. “Oggi tutta la città si è stretta intorno ai suoi professionisti e all’ospedale. Nella ricerca in Italia “siamo ad un punto di svolta, il Ministero sta avviando le procedure, anche attraverso bandi, per mettere a disposizioni le risorse del Pnrr”, dice ancora il rettore.
“Avremo la possibilità di fare un controllo scientifico e statistico su quelle malattie croniche e questo è importante in città con stratificazione sociale strutturate. Ci saranno studi che renderanno possibile capire come muoverci”, afferma Luigi De Mossi, sindaco di Siena. “Sarà sia un monitoraggio preventivo che anche un modo per individuare soluzioni e cure. Per noi sarà un banco di prova fondamentale per fare prevenzione”.
“Il diabete e le malattie croniche non trasmissibili, come l’obesità, stanno aumentando in modo allarmante in tutto il mondo – così l’assessore alla sanità del Comune di Siena Francesca Appolloni – e il loro devastante impatto umano ed economico determina una pressione sempre più difficilmente sostenibile da individui, comunità e sistemi sanitari. Siena vanta nel diabete una importante storia di assistenza, cura e ricerca sviluppata in più di 50 anni di attività, grazie all’impegno dell’Università. Per questo il Comune ha deciso di aderire”
“I cambiamenti demografici in corso – afferma Francesco Dotta, delegato del rettore dell’Università di Siena alla sanità -, che includono l’urbanizzazione, il peggioramento degli stili di vita e l’invecchiamento della popolazione si riflettono in una crescita costante della prevalenza di diabete, una delle patologie croniche a più ampia diffusione nel mondo, in particolare nei paesi industrializzati, che costituisce una delle più rilevanti e costose malattie sociali della nostra epoca. Nelle città vive oggi oltre il 70% delle persone affette da diabete; da qui la necessità di mettere in atto nelle aree urbane una strategia integrata, finalizzata a costruire un’idea di città come “promotore della salute””.
“Il sindaco e l’amministrazione tutta del Comune di Siena – sostiene Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci e presidente Intergruppo parlamentare “Qualità di vita nelle Città – intraprendono da oggi un percorso, a livello nazionale e internazionale, per la promozione della salute nella città e, in particolare, per il contrasto alle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità. Una strategia efficace richiederà di porre la salute al centro di uno studio e di una pianificazione attenti e, di conseguenza, di un’azione inclusiva e resiliente, in grado di determinare più salute e più benessere per la comunità e di ispirare comportamenti, individuali e collettivi, volti a una migliore ed equa qualità di vita”.
“Le città rappresentano – commenta Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute e Presidente Cnbbsv della presidenza del consiglio dei Ministri – un inestimabile potenziale di sviluppo e innovazione per il Paese, e sono al contempo anche i territori in cui più acute sono le sfide relative all’inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale, alla rigenerazione urbana e alla salute dei cittadini, anche alla luce degli impatti che la pandemia da covid-19 ha determinato. Si pone, oggi più che mai, la necessità di studiare e monitorare i determinanti di salute degli individui e delle comunità all’interno dei contesti urbani: con la firma dell’Urban diabetes declaration, il comune di Siena entra nel network C14+ e in Cities changing diabetes a pieno titolo con l’impegno di migliorare la qualità di vita dei propri cittadini”.
“L’ingresso di Siena nel programma Cities changing diabetes – conclude Federico Serra, direttore Italia di CCD – arricchisce in network italiano all’interno del programma globale. Siena con la sua Università, da sempre all’avanguardia a livello internazionale negli studi e nella cura del diabete, può dare un contributo significativo allo studio dell’Urban diabetes.”