“La sinistra non guarda più al quarto stato, quelli che stasera sono scesi in piazza si occupano del terzo sesso”. È un affondo quello lanciato da Diego Fusaro stasera nei confronti delle Sardine di Siena. Mentre in piazza San Francesco va in scena il flash-mob del movimento, nella sala gremita del Santa Maria della Scala poco prima della presentazione dei due libri” Il Dio mercato la Chiesa e l’Anticristo” e “Glebalizzazione, la lotta di classe al tempo del populismo” e dello spettacolo”Bibbiano”, il filosofo lancia il suo j’accuse nei confronti della sinistra e lo fa davanti ad una simbolica immagine del “Quarto stato” di Pellizza da Volpedo
“Si occupano dei gay pride, di migranti, di vegani. Se le inventano di tutte per non parlare della classe lavoratrice – afferma Fusaro- che massacrano a colpi di Jobs Act. Da allievo di Marx, Gramsci e Lenin ritengo la sinistra quanto di più dannoso per i lavoratori”.Fusaro ha poi parlato dell’evento odierno. “ Di fronte ad un evento come questo se si fa una piazza per protestare si vede che la lotta è tra cultura e barbarie – continua -. Esorto tutti a ricordarsi che la cultura non è divisiva. Su Bibbiano non ci si può deve dividere tra chi è a favore o chi è contro. Bisogna essere uniti su questi eventi tragici, così come quando facciamo le giornate della memoria”.
È rimasto sorpreso per la reazione di una parte della sua città anche l’altro protagonista della serata, il giornalista senese Antonio Socci che ha portato al complesso museale la sua opera ” Il Dio mercato la Chiesa e l’Anticristo”: “Mi dispiace che idee che non seguono il politicamente corretto suscitino rancore invece di interesse e dibattito come mi aspetterei dal mondo di sinistra – afferma Socci- I nostri due libri sono infatti una critica alla globalizzazione”.Quella di stasera sarà una serata che lascerà strascichi polemici anche nei giorni futuri, forse anche per l’ultima affermazione del sindaco di Siena Luigi de Mossi: “Il pensiero unico è finito l’anno scorso con la mia vittoria alle elezioni. Questa è la democrazia ragazzi”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi