La buona notizia è che calano i reati a Siena nel periodo che va dall’ultima metà del 2018 alla prima del 2019, quella meno buona è che invece aumenta il sequestro di droga con conseguenti denunce, il che si traduce in un aumento di ‘giro’ nel territorio senese, come si evince dalle varie operazioni condotte nel corso dell’anno. Nei mesi che vanno dal primo giugno dell’anno scorso fino al 31 maggio di quest’anno i delitti denunciati dai militari sono 6860, dato che registra un decremento del 4,72%. Sono meno anche le denunce presentate al Corpo, 6450, dodici mesi fa erano 6660.
Ecco il primo bilancio dell’attività annuale dei carabinieri di Siena, in questo 5 giugno 2019 in cui si celebrano in tutta Italia i 205 anni dell’Arma.
Tornando ai dati, la maggior parte dei reati commessi in provincia di Siena sono furti e rapine oltre 3080, cioè il 45% del totale. Seguono truffe e frodi, più di 1090, 16% . Il 6% è costituito da minacce, percosse , ingiurie e lesioni. L’ultima fetta, del 33% , è quella dei reati definiti ‘di altre tipologie’.
Per quanto riguarda la lotta alla stupefacenti, sono aumentate le denunce che sono 128, prima erano 100, e i chili di droga sequestrati, oltre 18, mentre tra il 2017 e il 2018 erano 11. E’in diminuzione il numero degli arresti, 48 il dato di 12 mesi fa, 30 quello di oggi. Dati in ribasso anche per l’attività di prevenzione e repressione: sono stati impiegati 59424 militari ed eseguiti 27447 servizi. Per quanto riguarda il contrasto agli illeciti quest’anno sono aumentate le denunce che sono 1735 ma sono calati gli arresti, 145. Incremento invece per il servizio di ordine pubblico, 3354 sono stati i carabinieri impiegati in 1640 occasioni. Tra il 2018 ed il 2019 sono scomparse 12 persone, 10 sono state rinvenute, 1 volta è stato trovato un cadavere mentre ancora un’ultima persona non è stata trovata. Queste invece le principali operazioni condotte: la “€dil Furti” che ha portato ad un agli arresti di 7 soggetti, appartenenti a un sodalizio criminale di etnia kosovara, dedito a “furti in abitazione”, “furti di rame” e “ricettazione” , “Spoofing” che ha portato ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di due coniugi ritenuti responsabili di “calunnia aggravata continuata”, l’operazione eseguita in provincia di Padova con gli arresti domiciliari di Marco Bedana, indiziato di aver causato la morte del 17enne Arturo Pratelli ed infine l’arresto della giovane di origini senegalesi, autore dell’omicidio di un 64enne, marocchino a Castelnuovo.
Marco Crimi
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