La parola che è stata usata di più in occasione della riapertura al pubblico, dopo 4 mesi, della sinagoga di Siena ed il Museo ebraico è “incontro”.
“Abbiamo vissuto i mesi difficili della pandemia, la giornata di oggi non è solo un momento interno della nostra comunità che riesce a tornare alla normalità ma nello specifico è l’occasione di ricominciare quel dialogo che non si deve mai interrompere con la citta”, le parole sono quelle di Enrico Fink, presidente comunità ebraica di Firenze e Siena. Sulla stessa lunghezza d’onda di Fink è Rav Gadi Piperno, rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze. “É un nuovo inizio, è il momento in cui la comunità ebraica di Siena ricomincia a dare il proprio contributo alla vita sociale ed economica della città”
Ieri, come dicevamo, le due meravigliose strutture hanno riaperto al pubblico con un concerto che si è mosso nel solco della tradizione musicale ebraica ed un’esposizione inedita di un prezioso reperto. Per il Museo ebraico e per la sinagoga di Siena è partito inoltre un progetto di promozione nato dalla collaborazione tra Opera Laboratori e la Comunità ebraica di Firenze. Dense di significato sono state le parole usate dal responsabile di Opera Laboratori su Siena Stefano di Bello mentre si rivolgeva alla Comunità: “Insieme trasmetteremo ai visitatori il patrimonio spirituale e culturale di questa realtà che io definirei la Gerusalemme di Siena”. Presente all’evento anche il sindaco di Siena Luigi de Mossi: “La Sinagoga è una realtà importante della nostra città, un modello di umiltà che ha dimostrato di sapersi risollevare anche nei momenti più difficili della nostra storia”.
La musica tradizionale ebraica è stata una delle protagoniste dell’iniziativa: Enrico Fink(flauto e voce) e Rav Gadi Piperno (pianoforte) si sono esibiti in un piccolo concerto dal nome “Muzica Shelanu – la nostra musica”. Le melodie si sono contraddistinte anche per l’incontro con i suoni delle cultura musicale musulmana. Successivamente è stato esposto, per la prima volta al pubblico, un antico contratto matrimoniale ebraico senese, una ketubà, che proviene dal Museo ebraico di Firenze. “Decorata con tralci di fiori che incorniciano il testo, fu redatta in occasione delle nozze di Samuele Pesari e Ricca Coen, celebrate a Siena nel 1684. Scritta in aramaico, contiene un testo completato con i dati relativi alla data delle nozze, il nome della città di Siena dove il matrimonio fu celebrato, i nomi degli sposi e dei rispettivi padri ed in calce le firme dei testimoni e del rabbino celebrante”, è stato spiegato. La ketubà è una la protagonista dell’esposizione “Un contratto matrimoniale ebraico senese del’600” , ospitata nella Sinagoga di Siena.
Opera Laboratori ha dato un enorme contributo in termini di innovazione: la piattaforma informatica integrata per le prenotazioni e la prevendita, che saranno accessibili dal sito ufficiale della Comunità ebraica e da un call center dedicato. Rispetto al periodo pre-covid, in cui la Sinagoga era accessibile con un orario ridotto o su prenotazione, adesso, l’ingresso sarà consentito da domenica a giovedì dalle 10 alle 18.30 e il venerdì dalle 10 alle 17 e sarà agevolato, inoltre, dalla possibilità di accedere al percorso museale con il biglietto in formato elettronico sul proprio smartphone. Altro elemento di novità, la realizzazione del nuovo sito web della sinagoga e del museo, l’apertura di canali social e di comunicazione oltre a nuove guide cartacee che permetteranno di completare l’esperienza di visita
Le due strutture saranno accessibili dalle domenica al giovedì dalle 10.30 alle 18 ed il venerdì dalle 10.30 alle 15.30. Gli ingressi saranno previsti ogni 30 minuti e potranno entrare al massimo 25 persone per fascia oraria. Info e prenotazioni: sinagogasiena@operalaboratori.com – 0577 286300
MC
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