Il quarto volume di Subway, la collana che ripercorre la storia e la musica senese dagli anni ’50 a oggi, è oggi disponibile nelle librerie e nelle edicole senesi.
Con l’uscita del quarto volume di “Subway”, edito da Il Leccio, Massimo Biliorsi prosegue il cammino nella musica suonata, ascoltata e ballata in cinquant’anni a Siena e provincia. Stavolta è preso in considerazione il quinquennio 1975-79, un periodo assai convulso, da un punto di vista sociale, con l’emergere di nuovi fermenti culturali che in parte si attutiranno dopo i caldi mesi e le barricate del ’77, ponendo le basi per lo scanzonato disimpegno, a suon di disco-music, degli anni ’80 e seguenti. Dopo la furia e gli scontri di chi urlava che la musica doveva essere gratis, pian piano si tornò ad una fruizione più pacata e attenta di una produzione artistica dove la parte del leone cominciarono a farla i cantautori.
Per quel che riguarda il nostro territorio, un avvenimento “storico” è degno d’essere ricordato sopra ogni altro: la nascita dell’associazione Siena Jazz, qui ricordata attraverso la commossa testimonianza del grande Franco Caroni. Altri articoli di estremo interesse, non solo locale, focalizzano l’attenzione sulla lunga carriera del gruppo senese dei Genfuoco e sulle figure del formidabile bassista Andrea Castelli (che oggi suona col Rovescio della medaglia, una delle band-mito del progressive italiano), di Fabio Bizzarri e il Sesto senso, di Roberto Nannetti, così come del notissimo pianista, tastierista e compositore Luigi Campoccia. Quest’ultimo rivela un simpatico aneddoto del tempo in cui suonava con Giorgio Gaber.
Ma la seconda parte degli anni ’70 è contraddistinta pure da un fenomeno destinato a cambiare il mondo della comunicazione, specie di quella giovanile: l’avvento delle radio libere. Biliorsi ripercorre con precisione la nascita delle prime emittenti nella nostra provincia, dalla più politicizzata Radio Siena a Radio Esse (poi Antenna Radio Esse) da Radio City One a Radio Black & White eccetera, ricordando tanti protagonisti di quella felice epoca pioneristica.
Naturalmente in questo quarto volume non manca l’elencazione dettagliata di tutti i concerti (e le serate da ballo) tenuti sul nostro territorio nel quinquennio in esame. Alcuni di questi, videro sul palco nomi come quelli di Fabrizio De André, la Pfm, le Orme, il Perigeo, gli Area, Lucio Dalla, Angelo Branduardi, i compianti Ivan Graziani, Mia Martini, Claudio Lolli e Pierangelo Bertoli e ancora Edoardo Bennato, Eugenio Finardi per citare solo un po’ di nomi. Non dimenticando esibizioni assai particolari come il recital del 1976, ospitato dalla Società Castelmontorio, del singer Nicola Arigliano, accompagnato al pianoforte da Renato Sellani.
Nei locali, nei teatri, nei palasport, quelle furono stagioni vive, pulsanti: un concerto dopo l’altro e ce n’era per tutti i gusti, dagli stralunati Brutos a Claudio Villa e Luciano Tajoli, dagli impegnati Stormy Six al mutante Alan Sorrenti, dallo scatenato Rocky Roberts a Drupi e i Matia Bazar. Ma “Subway” non parla solo delle sette note, per quanto l’autore offra sapienti panoramiche sui principali autori e dischi, italiani e internazionali, del periodo analizzato, con un occhio di riguardo al genere pop-rock.
Nelle coloratissime pagine assemblate con rara maestria da Marco Cheli, sono ripercorse le mode, i gusti e gli svaghi di ogni singolo periodo analizzato. Per questo motivo ogni fascicolo di questa imperdibile raccolta ha il sapore della nostalgia per chi ha vissuto in prima persona certi anni e di fresca sorpresa per i più giovani.
Riccardo Benucci