Diversi ricordi per tratteggiare Gianni Ginanneschi, scomparso questa notte nella sua casa alle porte della città. Il primo è di Roberto Barzanti, memoria storica vivace mentre l’altro è di questa redazione, affettuosamente vicina alla famiglia Ginanneschi.
Prima a lungo Priore della Tartuca, poi due volte capitano vittorioso, nel 1967 e nel 1972 (con ulteriore mandato da capitano nel 1984-85), Gianni Ginanneschi è stato una personalità di spicco nel mondo del Palio. E la sua Contrada lo onorerà a dovere per la forte passione e per l’entusiasmo giovanile con cui ha partecipato a tante “stupende” – era un aggettivo che molto amava – imprese. Gianni aveva uno stile sobrio e una garbata cordialità, che gli avevano procurato stima e rispetto ben al di là del mondo a lui più caro. Era nato a Castel del Piano novantacinque anni fa. Veniva dunque da quel territorio rustico e schietto che ha sempre guardato a Siena come capitale di un antico Stato. I Ginanneschi erano del luogo una famiglia potente, che poteva vantare antiche origini polacche. L’attaccamento a Siena Gianni lo maturò quando da collegiale al Tolomei negli anni del dopoguerra immediato avvertì il fascino di un universo dal quale non si sarebbe più staccato. Le sue giornate di ragazzo studiosissimo si tinsero di giallo e azzurro. Si fece le ossa da sé e conquistò con tenacia un grande prestigio professionale. Laureatosi in giurisprudenza, scelse la professione di notaio. E ricoprì anche incarichi nazionali di grande spicco per dirimere delicate questioni inerenti un lavoro che era ed è chiamato ad affrontare continue innovazioni. Partecipò alla vita politica con discrezione e quando da candidato al parlamento fece parte della quasi neonata compagine di “Forza Italia” lo fece senza mai cedere a toni beceri e a semplificazioni demagogiche. Ma oggi è la figura del cittadino che sovrasta ogni altro momento della sua lunga vita. Il ricordo della sua esperienza rimase inciso non solo in quanti lo conobbero e con lui condivisero progetti e speranze per la città Siena e per quel nucleo urbano, tra Sant’Agostino e le Murella, nel quale era sbocciato un indistruttibile e ingenuo amore.
Roberto Barzanti
E’ scomparso questa notte nella sua casa – la splendida villa di strada di Ventena a Scacciapensieri dalla quale si domina la città e che spesso, per le sue caratteristiche interne ed esterne è finita nelle riviste di settore più prestigiose del mondo – il notaio Giovanni ‘Gianni’ Ginanneschi.
Era nato l’8 settembre del 1922 e le sue origini erano nobili ma mai una volta il notaio aveva messo in evidenza questo aspetto. Piuttosto, uomo determinato e capace, ha segnato in qualche modo anche la storia della città dalla metà del secolo scorso e ha saputo sempre godere delle gioie piccole o delle grandi soddisfazioni della vita.
Quattro figli – Elisabetta, Cristiana, Barbara (nella foto, sotto) e Lorenzo – avuti dalla moglie Maria, sette nipoti e ormai già bisnonno e fino a novant’anni una mente vivace e arguta, attenta ai passaggi storici e sociali della città e del Paese. Nella seconda guerra mondiale era stato negli alpini e aveva combattuto sui monti della luna a Cesana, aveva vissuto lo sbarco in Corsica e con le sue idee repubblicane ha sempre vissuto la sua lunga vita. La sua vita si lega indissolubilmente alla Tartuca, della quale è stato sia priore che capitano (plurivittorioso), oggi rettore di del collegio dei maggiorenti. I suoi racconti erano affascinanti sia che parlasse di guerra, sia che parlasse di Palio, di quella vittoria con Canapino nel ’67 conquistata con Topolone (il cavallo di Ettore Bastianini) e di quella con Mirabella e Aceto nel 1972.
Nel 1995 fu protagonista di uno dei passaggi fondamentali della storia di Siena: quello del Monte dei Paschi da istituto di credito di diritto pubblico a Spa. Fino a qualche anno fa, appunto, la sua è stata una presenza imponente e vivida, ancora molto attenta alle vicende cittadine e contradaiole. Noi lo ricordiamo con profondo affetto, con l’amicizia particolare che lega chi scrive alla famiglia, in particolare a sua figlia Barbara e alla nipote Greta.
“Per la mia generazione, che ha vissuto l’infanzia nel mito delle gioie che ha donato alla Contrada, è stato esempio di autorevolezza e attaccamento. Lo ricorderemo con affetto e profondo rispetto” ha detto il priore Paolo Bennati a margine della nota ufficiale diffusa dalla Tartuca: “La Contrada con sincero ed incolmabile dolore comunica al mondo contradaiolo e alla città tutta la scomparsa del suo Rettore del Collegio dei Maggiorenti N. H. Notaio Dr. Gianni Ginanneschi, già Priore per otto anni e Capitano per un decennio, vittorioso nel 1967 e nel 1972, ha segnato profondamente la storia della Tartuca nella seconda metà del secolo trascorso, grazie alla sua illuminata determinazione e al suo amore per la Contrada.
Come Rettore del Collegio dei Maggiorenti ha vigilato sul buon andamento dell’istituzione per oltre trenta anni, con straordinarie capacità, magnanimità d’animo e profondo spirito di attaccamento. Tutti i tartuchini, ricordandolo con affetto, piangono la sua scomparsa e si stringono alla famiglia nel suo profondo dolore”.
I funerali si svolgeranno domani alle 15 alla Basilica dell’Osservanza.
Katiuscia Vaselli