Un 42enne kosovaro residente a Monteroni, con precedenti denunce a carico per furti, si è rivolto all’anziano parroco di Valli, monsignor Vittorio Lorenzetti, che verosimilmente gli è sembrata la persona giusta e più accondiscendente per poter in parte risolvere i suoi problemi. Il sacerdote si è lasciato commuovere dal racconto dello straniero e aveva aperto i cordoni della borsa con una prima donazione. Galvanizzato dalla disponibilità dell’uomo, il kosovaro è tornato alla carica dopo qualche giorno ottenendo i medesimi risultati con sforzo leggermente maggiore. Col trascorrere dei giorni e delle settimane la situazione si è ripetuta, con una progressiva diminuzione della disponibilità del sacerdote, correlata ad un aumento della determinazione del beneficiario del denaro. Insomma la questua è diventata estorsione con le minacce di danneggiare l’auto del prelato e anche, in caso di mancato pagamento, minacce fisiche. Non erano grandi cifre ma la vittima cominciava a soffrire, sino a quando, convinto da una suora con la quale si era sfogato, il prete non ha deciso di andare dai carabinieri in Piazza San Francesco e raccontare la storia. Al termine della successiva Messa, in sagrestia si sono nascosti tre carabinieri in borghese che, non appena l’estorsore ha richiesto denaro, proferendo nuovamente chiare minacce, si sono palesati e lo hanno catturato conducendolo in caserma. L’uomo è stato così denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siena per il delitto continuato di estorsione.
(foto di repertorio)