“Che ne sarà di Siena dopo la sbornia del Pnrr? Perché è chiaro che la progettualità del comune di Siena ora è tutta qui: spendere i soldi dove possibile purché la tempistica corrisponda a quella dettata dalle normative europee. Ciò non rende realizzabile una sana programmazione ma solo interventi a macchia di leopardo attuati senza una visione a lungo termine”. Con queste parole Fabio Pacciani, consigliere comunale e
presidente di Area Civica commenta i progetti del Comune di Siena ottenuti con i finanziamenti del Pnrr.
“Questa frenesia – dice Fabio Pacciani – legata proprio alla paura di non riuscire ad intercettare e spendere i fondi a disposizione mette ancor di più drammaticamente in evidenza la mancanza, da parte di chi amministra la città, di una visione a lungo termine a cui legare la progettualità. Un esempio per tutti, la Fortezza Medicea. Ormai da giorni sembra che le energie del Comune siano incentrate sulla questione Fortezza e più precisamente sugli spazi dell’ex Enoteca Italiana. Premesso che questo bando, prima pubblicato e poi ritirato per alcune defezioni, denota un’amministrazione impreparata, credo che sia doveroso pensare a questi spazi inserendoli in una visione più ampia e strategica della città”.
“Non si può parlare di Fortezza – continua il consigliere – se non si pensa anche alla sosta e alla mobilità dei cittadini e turisti che proprio nell’area adiacente ad essa hanno il principale punto di approdo alla città e che saranno i fruitori di qualunque cosa si pensi di realizzare nella
Fortezza stessa. Basta allargare la visuale di pochi metri per constatare che le risalite meccanizzate di via Cesare Battisti sono immobili, l’ascensore che porta in Pescaia guasto e il piazzale, ex deposito mezzi Train, ampiamente sottoutilizzato quando in realtà potrebbe accogliere un posteggio per centinaia di auto”.
“Sicuramente – conclude il presidente di Area civica – una visione strategica della città non mira a riempire un “contenitore”, parola da abolire sia che si parli di Fortezza che di Santa Maria della Scala, ma allarga i propri orizzonti spaziali e temporali, gettando le basi di un progetto per costruire la città che vogliamo fra 15/20 anni. Magari insieme ai cittadini, rendendoli almeno partecipi dell’obiettivo finale da raggiungere e degli stati di avanzamento della progettualità. Ma per ora navighiamo a vista e siamo molto lontani da tutto ciò, nonostante la sindaca voglia tanto bene a Siena e per questo si definisca civica”.
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