Siena – Firenze, i sindaci vincono il braccio di ferro con Anas

Un lungo percorso fatto di contestazioni, lettere, segnalazioni, richieste di dialogo e intervento per molto tempo inascoltate, proteste diffuse attraverso una fitta campagna mediatica, che ha interessato nove territori di area fiorentina e senese coinvolti dal raccordo autostradale Firenze Siena alla fine ha trovato una risposta. Sono ripresi i lavori al Viadotto delle Terme Falciani in corrispondenza del comune di San Casciano, nel fiorentino.

Dal restringimento della carreggiata, in corrispondenza del Viadotto delle Terme Falciani, nel territorio al confine tra i comuni di San Casciano e Impruneta, si scorgono squadre di operai e vari mezzi al lavoro. L’immagine che ha svegliato il Chianti questa mattina ha fatto tirare un sospiro di sollevo alle comunità e ai sindaci che per mesi, in forte apprensione per i 25mila veicoli che transitano ogni giorno lungo il raccordo autostradale, si sono trovati a denunciare pubblicamente la gravità della situazione nella quale versa l’intero tratto dell’arteria autostradale, l’unica che collega Firenze e Siena. Lamentele costanti ed espresse a chiare lettere per tutelare la sicurezza degli automobilisti, messa a rischio sia dal cantiere bloccato che procura ingorghi, code interminabili e incidenti, sia dalle pessime condizioni di manutenzione della strada legate alla riduzione da 4 a 2 corsie, all’assenza di corsie di emergenza e accelerazione, di piazzole per le soste e guardrail proporzionati alla dimensione della viabilità.

“Per noi è fondamentale che il cantiere riapra dopo quasi 3 anni di assoluto silenzio da parte di Anas – intervengono i sindaci – siamo felicissimi che si sia riattivato il dialogo con la società, lo siamo soprattutto per gli studenti e i lavoratori, le imprese, i pendolari che per motivi diversi hanno bisogno di percorrere questo importante asse di collegamento, tra i più strategici della Toscana. Ma la nostra è al momento una soddisfazione a metà. Il problema non è certo il fatto che i tempi siano stati chiaramente disattesi, il termine indicato durante l’incontro dello scorso luglio con il responsabile Anas era metà ottobre. Siamo al 5 novembre con tre anni di attesa alle spalle. Ciò che ci preoccupa è il tavolo, mai avvenuto e promesso per i primi di settembre, durante il quale avremmo dovuto aprire un confronto sui contenuti e gli obiettivi di un piano di investimenti complessivo, teso a riqualificare e adeguare non un pezzo del raccordo ma l’intero tratto della Firenze – Siena, da Greve Impruneta a Colle Val d’Elsa. E questo, da oggi in poi, continueremo instancabilmente a chiedere ad Anas. Da sindaci e responsabili della sicurezza delle nostre comunità, ribadiamo la necessità di attuare misure serie, finalizzate ad individuare e superare problemi, disagi e fattori di rischi presenti in tutto il piano viario dell’Autopalio. Rivolgiamo un ringraziamento ai prefetti di Firenze e Siena che si sono attivati per individuare soluzioni e incontri diretti con Anas e la stampa, i numerosi organi di informazione che ci hanno affiancato e supportato, a livello locale, regionale e nazionale nell’accendere i riflettori su una criticità che riteniamo inaccettabile e rischiosa per la vita stessa delle persone”. Secondo quanto annunciato da Anas i lavori si concluderanno ad aprile 2020″.

Foto Antonio Taddei – Gazzettino del Chianti