Cultura, comunità, ambiente, ospitalità, cura, economia, festa, formazione, memoria. Sono le parole della Carta dei Valori Fipe firmata questa mattina alle 12, nella Sala Ansano, al Santa Maria della Scala, all’interno della settima edizione di Wine&Siena I Capolavori del Gusto, nella giornata dedicata agli operatori. Presenti, Stefano Bernardini, presidente Confcommercio Siena, Aldo Cursano, vice presidente Fipe nazionale, Roberto Calugi, direttore Fipe nazionale Luigi De Mossi, sindaco di Siena, Silvio Franceschelli, presidente della Provincia di Siena, Massimo Guasconi, presidente Camera Commercio Arezzo Siena. L’obiettivo condividere i valori della Carta con le istituzioni.
La Carta infatti parte dal presupposto che le taverne, osterie, locande, trattorie, pizzerie, caffè, ristoranti, gestiti da imprenditori consapevoli, sono o possono diventare delle vere e proprie “agenzie” di tutela e valorizzazione del territorio. Imprese che, con il lavoro e il loro impegno, possono contribuire a sostenere e promuovere le economie e le diversità. E’ un cambiamento profondamente culturale a cui tutti sono chiamati iniziando a raccontare le comunità, borghi e paesi, paesaggi e città, persone. Le storie della cultura sono il patrimonio che può dare più senso e valore al lavoro del quotidiano, all’interminabile ricerca dell’arte della cucina e della tavola. Gli imprenditori della ristorazione, ora più che mai, sono consapevoli che si debba scegliere un percorso unitario e condiviso, unità e concretezza negli obiettivi che si raggiungono quando si credono e condividono competenze, talenti, qualità, valori.
“La Carta nasce come risposta al bisogno di ripartire. E per ripartire dopo due anni di pandemia e quella con la crisi attuale abbiamo individuato una strategia – ha detto Aldo Cursano, vice presidente Fipe Nazionale – Abbiamo visto come gli effetti della globalizzazione hanno reso debolissimo il nostro paese. Da dover ricominciare e in che contesto di vita sociale vogliamo stare sono le domande che ci siamo fatti. Ripartire dalla Carta Valori è la strada da percorrere per un modello di politica economica diverso, con politiche capaci di darci indipendenza produttiva. Pensate che oggi è non si trova più olio di semi per friggere. I valori della Carta dicono che siamo una comunità perché condividiamo sacrifici, ma anche le prospettive. Dal centro studi di Fipe emerge che se continua questa situazione una azienda su due soccombe. Investiamo dunque sui nostri operatori, sui territori. E il modello Wine e Siena va in questa direzione”.
“Ringrazio tutti per la presenza qui. Usciamo da due anni drammatici, la ristorazione è la categoria che più ha sofferto, abbiamo perso 56miliardi di euro di fatturato, hanno chiuso 40mila imprese, 250mila lavoratori sono usciti da questo comparto – ha osservato Roberto Calugi, direttore Fipe nazionale – Se il Covid ha avuto almeno un merito è quello di averci fatto capire il valore economico, sociale, culturale di questo settore che è dato spesso per scontato, ma non è così, il nostro gas e petrolio sono la rete dei pubblici esercizi. Allora la Carta dei Valori della ristorazione vuole declinare la ristorazione in una serie di variabili. Sono rimasto estasiato dal vedere il Santa Maria Scala. Il ristorante dà ristoro, dà cura. Noi vogliamo dare evidenza e dignità a questo settore”.
“O perdiamo tutti o ci salviamo insieme. Questo è il significato di questa Carta – ha fatto notare Luigi De Mossi, sindaco di Siena – Ristorazione e commercio per noi sono fondamentali come lo sono le tante altre attività di questo territorio, noi crediamo che non possiamo fare a meno di commercio e ristorazione che si sposano pure con un’altra parola che è turismo. Quindi noi dobbiamo sfruttare le eccellenze che fortunatamente sono tante. Una di queste è il settore vitivinicolo e l’agroalimentare che trovano in Wine&Siena un momento che arricchisce la città ad inizio stagione turistica e che rende possibile esprimere la cultura di cui noi siamo messaggeri in ogni campo.
“Applaudo a Wine&Siena, vetrina importante per noi, e a questa iniziativa in tutti i suoi asset che attribuisce un plusvalore alla nostra realtà – ha detto Silvio Franceschelli, presidente della provincia di Siena – Siamo contenti di vedere un inizio di normalità con l’auspicio che si possa tornare alla consuetudine e proseguire su una strada di qualificazione del nostro territorio”.
“Grazie alle istituzioni e al sindacato del settore ristorazione di Confcommercio, ovvero Fipe, e quindi ad Aldo Cursano e Roberto Calugi che per noi sono ospiti d’onore – ha commentato Stefano Bernardini, presidente Confcommercio Siena – La Carta dei Valori è una risposta individuata da Fipe dopo quanto è successo, soprattutto nei centri storici. Ed è importante che la firmiamo nella cornice di Wine&Siena con il nostro sindaco che ha accettato in modo entusiastico la proposta. La Carta traccia un percorso che i nostri operatori, le nostre partite iva, vogliono seguire nei prossimi anni e che noi vogliamo portare avanti pure a Siena”.
“Questa carta fissa i valori che i nostri ristoratori e imprenditori legati all’accoglienza hanno già sperimentato, il merito della carta è quello di vederli fissati quei valori in modo che ci facciano riflettere anche sulla situazione attuale, che ci rende deboli, e da spingerci ad andare avanti – ha sottolineato Massimo Guasconi, presidente Camera Commercio Arezzo Siena – Viste le difficoltà sui costi, l’energia, oppure le complessità a reperire materie prime, non passiamo rischiare di vedere diminuita la qualità. Quindi ben venga la Carta dei Valori che ci conforta su quanto fatto e quanto faremo. Questa è la strada unica per essere competitivi. Ringraziando tutti, dico che dobbiamo pensare anche forme di promozioni strutturata come Wine&Siena”.