Da questo ottobre per il polo senese delle scienze della vita ci sarà un’importante novità. Il dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia dell’università di Siena ha deciso di attivare, per il prossimo anno accademico, il corso di laurea magistrale in Sustainable Industrial Pharmaceutical Biotechnology. “Le lezioni saranno in inglese, si potrà accedere dopo aver concluso le triennali in corsi di laurea di area biologica, biotecnologica, chimica, farmaceutica, agro-alimentare – fa sapere il direttore del dipartimento Annalisa Santucci-“.
Quello del dipartimento senese sarà un corso unico in Europa che si pone un obiettivo ambizioso: formare una nuova figura professionale che abbia una grande conoscenza scientifica e tecnica bio-molecolare ma che allo stesso tempo abbia delle sviluppate competenze manageriali di respiro internazionale per conformare le aziende biotecnologiche farmaceutiche allo sviluppo sostenibile secondo le nuove direttive europee. “Le aziende del settore cercano anche figure lavorative nuove e ibride – continua Santucci-, la laurea magistrale ha accettato questa sfida”.
Nel piano didattico sono previste le lezioni “anche di docenti di economia esperti di sostenibilità”, dice il direttore di uno dipartimenti d’ Eccellenza dell’ateneo che poi spiega il motivo di questo nuovo progetto formativo “puntiamo a creare dei middle manager capaci di inserirsi di nell’industria farmaceutica. L’input che ci è arrivato dal comparto industriale toscano e italiano era quello di delineare una visione innovativa del mondo del farmaco”.
“La nostra idea ha avuto subito il sostegno delle associazioni di categoria come Federmanager, Confindustria, Farmindustria. Abbiamo avuto il sostegno di Toscana Life Sciences e nel nostro comitato d’indirizzo ci sono nomi importanti come quello di Rino Rappuoli – afferma Santucci”. Il corso però non sarà innovativo solo per le sue finalità ma anche per i metodi didattici. “Coinvolgeremo il mondo industriale ed extra-accademico per una formazione sempre più integrata. Inoltre avevamo già scelto un ampio utilizzo di teledidattica. Con le restrizioni per combattere il covid-19 questa sarà ulteriormente ampliata anche alle lezioni”.
Marco Crimi