In questi giorni un giovane senese comparirà davanti al gup per rispondere di un’accusa pesante: omicidio preterintenzionale.
I fatti risalgono allo scorso anno quando a Siena viene trovato morto T.
L’autopsia accerta che il decesso è stato causato da una overdose . La droga assunta dall’uomo (già conosciuto dalle forze dell’ordine come assuntore di sostanze stupefacenti) qualche ora prima del rinvenimento del cadavere era stata fatale. I carabinieri giunti per primi sul posto iniziano a fare indagini per scoprire chi aveva fornito la dose che lo aveva ucciso. Nel corso degli accertamenti nessuno degli amici della vittima viene escluso. Di fatto gli uomini dell’arma non riescono a trovare lo spacciatore. In quel momento le indagini passano di mano . E’ la polizia ad occuparsi del caso e così arriviamo al nostro attuale indagato. Lui quella sera è vero era lì insieme alla vittima ma secondo il suo legale non aveva dato la dose fatale all’amico. E allora come la procura arriva ad incriminarlo per omicidio preterintenzionale? Il suo difensore è convinto di dimostrare al gup l’infondatezza dell’accusa. Intanto ha chiesto il rito abbreviato. Vedremo cosa deciderà il giudice.
Cecilia Marzotti
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