Per i nuovi agenti di polizia che giungono a Siena non si trovano appartamenti a prezzi accessibili. E così i nuovi agenti “e chiedono di essere ritrasferiti a casa o in
un’altra città più “economica”.
A denunciare il problema è il Siulp di Siena che evidenzia la necessità di “affrontare e risolvere urgentemente” una criticità che “innesca un meccanismo di continuo e logorante turn-over che va ad incidere pesantemente sui livelli di sicurezza di Siena e di quelle città come Poggibonsi e Chiusi dove operano i commissariati di pubblica sicurezza”.
Per il sindacato gli affitti elevati “vanno ad depauperare” gli stipendi dei nuovi agenti che, si legge in una nota, “faticano a trovare una soluzione considerando anche lo stato fatiscente dei pochi alloggi di servizio a disposizione e degli immobili adibiti a luogo di lavoro, Questura e caserma Piave, e chiedono quindi il trasferimento in una provincia meno onerosa”.
“Questo comporta una mancanza di continuità fondamentale, tra il “collega anziano ed il collega giovane” che va ad incidere sul livello di sicurezza della nostra provincia- prosegue il testo-. Gli agenti non appena iniziano a conoscere il territorio, vengono trasferiti a domanda per far spazio a nuovi colleghi appena assunti ed il ciclo formativo ricomincia da capo con la contestuale perdita di capitale umano appena formato”.
“Se a ciò ci aggiunge l’elevato numero di pensionamenti da qui al 2026, il disastro è assicurato – è l’allarme del Siulp-. Perché allora non prendere in considerazione i tanti immobili presenti in città, sia di proprietà pubblica e privata, che sono chiusi ed abbandonati da anni per diverse problematiche?”, chiede il sindacato
“Chiediamo quindi alle Autorità locali competenti, Prefettura e Comune, di occuparsi della delicata questione, fornendo tutto il nostro supporto al buon esito della causa e rimanendo aperti ad un confronto con altri comparti che hanno le stesse identiche esigenze”, concludono.