Siena

Siena, il grido di dolore dei ristoratori: “Così rischiamo di morire di fame”

Ci sono persone che rischiano di morire di fame, di perdere tutto“. E’un grido di dolore quello che arriva dai ristoratori senesi del gruppo Rispetto. A distanza di oltre un mese dalla protesta del 29 aprile, con la consegna simbolica delle chiavi della propria attività al sindaco Luigi De Mossi, tutti hanno riaperto le proprie strutture, “ma la situazione è drammatica”, commenta così Tiziana Del Monaco, titolare del ristorante La Miniera e membro dell’organizzazione che poi spiega “non ci sono clienti e neppure turisti“.

Come osserva Tiziana il quadro generale nel settore è buio:”adesso finiscono le casse integrazioni e le sospensioni dei pagamenti. Siamo chiamati a sostenere i costi fissi senza le entrate e tanti di noi stanno pensando di chiudere nuovamente. Non ce la facciamo economicamente a reggere e andando avanti così”.

Ieri pomeriggio una cinquantina di membri dell’associazione si sono incontrati per condividere tra loro le esperienze lavorative delle ultime settimane ma anche per preparare le linee strategiche per affrontare questa fase difficilissima. Tra i vari partecipanti al tavolo di discussione è stata anche espressa  la necessità di un chiarimento con l’amministrazione su alcune misure che dovevano essere fatte per aiutare i commercianti.

La questione riguarda il suolo pubblico – dice Tiziana-. Vorremmo capire come mai ad alcuni è stato concesso mentre ad altri no”. In merito alla Cosap, secondo la ristoratrice  le scelte ” non sono state fatte secondo una base di equità: in centro ci sono attività con una marea di tavoli fuori ed altre che non ce le hanno”.  Nella lista dei punti all’ordine del giorno c’è  quello di chi, avendo la struttura fuori dalla mura, ” non ha potuto avere il suolo pubblico ed ha bisogno di interventi compensativi per poter partire dallo stesso punto rispetto a chi ha il ristorante in città“.

Infine, tra gli argomenti trattati dai membri di Ristoratori senesi Rispetto, è presente anche il ViviFortezza. “Comprendiamo che dietro all’evento c’è un imprenditore che sta facendo il suo lavoro, ma in queste settimane difficili – conclude Tiziana-  questa manifestazione ci sottrae comunque una parte di clientela. Noi siamo in grande difficoltà e gli chiediamo una collaborazione che potrebbe aiutare entrambi“.

Marco Crimi

 

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