Siena, immigrati ed emergenza abitativa: le criticità per la Caritas. Lojudice alle istituzioni: “Siamo territorio piccolo, più aiuto e meno burocrazia”

L’emergenza abitativa, l’emergenza pakistani e l’accoglienza dei cittadini ucraini, fuggiti dalla guerra, hanno caratterizzato sensibilmente il 2022 della Caritas di Siena. E quest’anno sarà ricordato per il record ottenuto, in termini di presenze, nei centri d’ascolto: 1122 persone, con un +32% rispetto al 2021.

L’aumento significativo è dovuto all’incremento di persone straniere: pari al 42%. Anche gli italiani però continuano a crescere: rispetto al 2021% sono il 15% in più. Complessivamente sono stati accolte 781 persone straniere e 341 italiane.

Il racconto dunque è quello di una società senese in cui crescono sensibilmente le difficoltà economiche e la povertà, dove le diseguaglianze si fanno più forti.

L’emergenza abitativa è il fenomeno che sta colpendo di più. E c’è una buona minoranza di persone (poco più del 26% del totale) che vive in alloggi di fortuna o strutture d’accoglienza o che vive da amici, in un posto letto o in strutture ricettive. Gli sfratti sono stati 12 nel 2022, un dato ancora alto se rapportato al periodo pre-covid.

“Sul fronte delle case si deve riuscire a snellire le procedure, nelle grandi città è un conto ma in una piccola realtà i numeri sono gestibili e alle istituzioni chiedo di non far adagiare le carte sulle scrivanie, non facciamoci affondare dal burocratese”. Cattiva fede o burocrazia? “Questo è un altro discorso… dipende dalle persone. Ci sono persone che lavorano bene e altre che non fanno il loro dovere, diamoci una mano”.

E c’è anche un appello rivolto al Governo: “Temo dei passi indietro, la riproposizione di approccio ideologico. Invece di disperdere energie nel contrapporsi, proviamo a proporre iniziative per trovare risposta significativa intelligente per un fenomeno che non è emergenza ma è strutturale? Spero che Europa lavori in maniera serie sul trattato di Dublino o rischiamo di dire sempre le stesse cose ma di non risolvere il problema. La Bossi – Fini? Ha fatto il suo tempo” ha concluso il cardinale Augusto Paolo Lojudice.

Un altro problema è che poi si sta abbassando la fascia degli utenti che accedono ai centri d’ascolto: la maggioranza di loro ha un’età compresa tra 35 e 44 anni, ma sta emergendo anche una realtà di giovanissimi, tra 18 e 24 anni, e contemporaneamente cresce anche la fascia dei millennials, 25-34 anni.

Poi c’è il problema economico a cui però non corrisponde una criticità lavorativa: le persone stanno lavorando ma i contratti sono stagionali ed atipici e non permettono di poter godere vite dignitose.

La crescita della povertà a Siena la si legge anche in altri parametri: sono più che raddoppiati i pacchi erogati nelle mense Caritas su Siena. Così come c’è stato anche stato il boom degli accessi alla mensa di San Girolamo, un boom ‘condizionato’ anche dalla presenza dei cittadini pakistani: oltre 17mila presenze nel 2022, poco più di 10mila nel 2021.

 

 

KV