Siena Jazz, Di Cioccio “Non rischiamo il collasso. Per un rilancio necessaria la trasformazione in Fondazione”

“Non rischiamo il collasso”: vale più di tutti i fiumi di parole spesi nei giorni scorsi  l’assicurazione che Vito Di Cioccio ha dato sul futuro del Siena Jazz.

L’Accademia, ha fatto sapere il suo presidente, continuerà a svolgere normalmente le sue attività, così come in passato: i corsi si svolgeranno regolarmente e inizieranno ad ottobre.

Chiaro è che però l’attuale governance debba rilanciare l’Istituzione musicale e per farlo oggi ha  spiegato nel dettaglio le linee strategiche che saranno seguite da qui al 2027.

L’obiettivo principale resta la trasformazione in Fondazione che permetterà di accedere ad una serie di risorse utili, se non decisive, ai conti del Siena Jazz. “Intendiamo ridare dignità a questa Università – le parole di Di Cioccio -. Investiremo su questo che è il principale asset. E la trasformazione in Fondazione ci permetterà di essere entità di terzo settore con vantaggi fiscali e capacità di accesso a dei fondi in questo momento inarrivabili”.

Posizionamento; rebranding; strategia di business; strategia di marketing e comunicazione internazionalizzazione; transizione digitale ed ecologica; corporate governance: questi i sette punti da seguire per uscire da una situazione oggettivamente difficile.

Il debito è di un milione e 249mila euro e si è accumulato da oltre dieci anni. Le perdite svettano a quota 688mila euro ed anch’esse si sono accumulate nel tempo.

Fa pensare inoltre che il pesante rosso dell’Siena Jazz esista nonostante un fatturato che è raddoppiato(nel 2022 supera i due milioni, ndr) , così come sono nettamente aumentati i contributi ricevuti.

Per il direttore amministrativo Mauro Cianti è come se ci fosse “una sorta di incantesimo da spezzare. I nostri sette pilastri – ha aggiunto – passano da una corporate governance più strutturata, un’analisi del mondo dove vive Siena Jazz e dei nostri competitor. Capire quanto costa Siena Jazz e perché magari ha un prezzo superiore al Conservatorio di Milano”.

L’altro fronte su cui poi è necessaria una presa di coscienza è quello delle iscrizioni, l’ha ammesso anche il direttore artistico Antonio Artese  visto che i numeri parlano da soli: solo per il triennio le domande d’ammissione dall’anno accademico 2019/2020 al 2023/2024 sono passate da 43 a 16; gli studenti attivi erano 109, oggi sono 69.

L’assessore alle partecipate Enrico Tucci ha precisato: “Siamo qui per ribadire l’appoggio a Siena Jazz. Porteremo in Regione e di fronte alla Fondazione Mps l’importanza dell’accademia”. Intanto, ci si muove per accedere a bandi internazionali e uno di questi potrebbe portare il Siena Jazz a suonare a Dubai, il prossimo Natale.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi