Le sfide della siccità e per la sostenibilità? Prova a vincerle l’Università di Siena che con il suo Santa Chiara Lab ha inaugurato oggi il suo laboratorio idroponico.
La struttura, una piccola stanza di pochi metri, permette di produrre basilico, insalate ed altri tipi di verdura – e anche frutta – riducendo al minimo l’utilizzo dell’acqua ed il consumo del suolo. Il progetto innovativo vuole essere anche il contributo che il nostro ateneo alle aziende del territorio per quelle che saranno sempre di più le battaglie del futuro dell’umanità
Deus ex-machina dell’iniziativa è Giovanni Ferri, Ceo di Agritettura. “Questo laboratorio specifico è il primo ad essere fatto in Italia. L’obiettivo è quello di ricreare le migliori condizioni in natura per avere frutta e verdura resistenti agli agenti patogeni e al cambiamento climatico”. Inoltre, ha spiegato “mentre nei campi le insalate possono essere prodotte 2-3 volte all’anno, qui possiamo arrivare a produrne 11 volte”.
Resilienza nella produzione del cibo: la parola d’ordine dietro lo sviluppo dell’intera struttura. “Se fossimo in un sistema virtuoso allora potremo solo usare acqua piovana ed ottenere qualcosa di totalmente sostenibile”, ha aggiunto Ferri.
L’idea è nata da un’analisi dell’ evoluzione delle città dove si è evidenziata la necessità di garantire maggiori spazi intorno all’uomo e ai suoi bisogni. “Vogliamo creare dei centri vivibili e respirabili – ha sottolineato il Ceo-. La fattibilità della nostra iniziativa? Bisogna vedere se ci sono dei siti sostenibili sia da un punto di vista ambientale che del mercato”.
Ma quale è il funzionamento? Accanto alle piante si trova un piccolo locale tecnico in miniatura da dove parte l’acqua che fertilizza e irriga tutta la struttura, “così cercheremo di conoscere quale sia la soluzione migliore per la fertirrigazione – dice ancora Ferri- in modo da poter capire quanti tipologie di piante possiamo inserire. Inoltre le nostre produzioni potranno essere fatte al netto di pesticidi e di altri elementi tossici che si possono rinvenire nel terreno”.
All’evento era presente anche Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab di Siena: “Con questa struttura intendiamo trovare soluzioni per le aziende del territorio-ha affermato-. Sarà un piccolo eco-sistema per capire come coltivare meglio”.
Per il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati “l’obiettivo è contribuire a ricerca e innovazione nel campo delle colture agricole per aiutarci a raggiungere maggiore efficienza nella produzione di cibo”.
All’inaugurazione è anche intervenuto Carlo Rossi, presidente di Fondazione Monte dei Paschi, che ha ricordato l’impegno dell’ente con l’Università ed i progetti portati avanti per lo sviluppo sostenibile.
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