Siena, lavoratori delle mense in sciopero. I sindacati: “Salari inadeguati, si rinnovi il contratto”

Sulle mense la reazione del mondo dei sindacati al voltafaccia delle associazioni datoriali si è fatta sentire anche a Siena, con un sit- in delle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura.

La mobilitazione è rientrata nell’ambito di uno sciopero nazionale che le organizzazioni hanno indetto oggi in tutta Italia. A scatenare la protesta è stata la decisione delle due rappresentanze delle imprese della ristorazione collettiva Avir e Angem: quando infatti tutto sembrava fatto per il rinnovo dei contratti del settore, fermi dal 2021, sono uscite dal tavolo nazionale sulle trattative, diffidando i partecipanti dall’intraprendere qualsiasi determinazione per il comparto.

Una scelta che rischia di impattare sulla vita di 200 lavoratori senesi, in maggioranza donne: “A loro non viene garantito niente sia in termine salariale che normativo. Ricordiamo che questo è un settore dove anche la salute viene messa a rischio per le condizioni ambientali e per i ritmi”, ha evidenziato Samuele Bernardini, segretario di Filcams Cgil Siena.

Tra le richieste delle organizzazioni sindacali anche quella di arrivare ad un aumento, a chiusura di contratto, da 200 euro al mese per gli stipendi di chi lavora nelle mense universitarie, scolastiche o di qualche azienda.

“Da tre anni i lavoratori non hanno una paga adeguata al costo della vita. Le richieste datoriali sono di posticipare al 2026 questa decisione. La consideriamo una cosa inammissibile”, dice Marco Brogi della Fisascat Cisl di Siena

A ricevere i sindacati nel palazzo del Governo è stato il vice prefetto Immacolata Amalfitano. “Le due associazioni di categoria non sono sfilate dalla trattativa ma diffidano anche le altre associazioni da un rinnovo dignitoso. Questo non è accettabile. E dobbiamo rappresentare la responsabilità non prese dalle aziende”