In principio fu la sottoscrizione. Volontaria, anonima, volta al sostentamento dell’attività straordinaria (soprattutto) della Contrada e al Palio. Poi sono arrivati i nuovi strumenti tecnologici – tra questi il crowdfunding – e anche le Contrade, da oggi, si adeguano approcciandosi ai nuovi mezzi offerti dal web. Le Contrade e il crowdfunding, appunto. Che altro non è che una sottoscrizione però molto più ampia e visibile su internet. La Contrada della Selva crede molto in questa nuova avventura. “Il vantaggio – si legge nella nota ufficiale inviata dalla Contrada di Vallepiatta – è duplice: da una parte si sopperisce, anche se in minima parte, alla mancanza di fondi pubblici, dall’altra si colma la distanza cronica tra i cittadini e il patrimonio culturale e artistico che, in fondo, appartiene a tutti. E la trasparenza, grazie ai meccanismi tipici del web 3.0, è garantita”.
“La nostra chiesa ha bisogno del tuo aiuto!”
Il messaggio iniziale è questo ed è corredato anche di una puntuale descrizione del sistema di crowdfunding, da un punto di vista storico ma anche emotivo. Perché in qualche modo, facendo una donazione di questo tipo, le persone si sentirebbero legate emotivamente alla causa per la quale hanno donato qualcosa.
“Un secolo e un quarto dopo – spiega la Contrada – , opportunamente aggiornata con gli strumenti offerti dal web, la “raccolta pubblica” (il significato di crowdfunding è nient’altro che “finanziamento popolare”), già largamente in uso in ambito sociale, apre al mondo della cultura infinite prospettive. E così anche la Contrada della Selva, a Siena, ha deciso di affidarsi al web per raccogliere i fondi necessari per il restauro di alcune parti della sua chiesa di San Sebastiano. La campagna è attiva sul sito “Indiegogo” con l’obiettivo di raccogliere i 70mila Euro necessari per i lavori di restauro.
“In particolare sono gli affreschi – tra cui la Madonna di Francesco di Giorgio Martini – posti dietro l’altare che necessitano gli interventi più rapidi per non perdere e non vedere distrutti anni e anni di storia. Negli ultimi tre anni la Contrada si è resa conto che questi affreschi si stanno inesorabilmente crettando a causa di continue infiltrazioni di acqua. Sarà dunque necessario riprendere la parte danneggiata oltre che rimettere in stabilità la facciata. La chiesa è un luogo importante, una seconda casa, per i contradaioli che sperano di trovare dal web un aiuto concreto con il crowdfunding. La campagna è attiva a questo indirizzo, qui i visitatori potranno ricevere tutte le informazioni su cosa è la Contrada, ascoltare le parole del suo Priore, immergersi nell’atmosfera di vita di Contrada riuscendo a capire come mai è così importante per i contradaioli non vedere la propria storia essere cancellata dalle infiltrazioni. Qui sarà possibile vedere nel dettaglio quali interventi verranno realizzati e come. Sarà possibile effettuare la propria donazione e mettersi in contatto con gli organizzatori della campagna di crowdfunding. E’ attiva inoltre la pagina Facebook della Contrada che verrà aggiornata costantemente sull’andamento del progetto”.
La presentazione è ben fatta, costruita in maniera impeccabile. E ci sono anche piccoli omaggi che la Contrada, a fronte dell’entità della donazione, invierà ai benefattori: dal barbero alla maglietta fino a posti in palco per il Palio, cena della prova generale, pernottamenti. Forse è questa la parte che maggiormente stona in un’idea che, per chi scrive, può rappresentare la svolta rispetto al momento di impasse che la quotidianità delle Contrade e la straordinarietà del Palio, stanno vivendo. Insomma, le polemiche sul ruolo delle guide turistiche, dei tour operator, dei ‘pacchetti’ venduti ai visitatori, dell’utilizzo delle immagini e dei prodotti legati al Palio e alle Contrade sono freschi nella memoria: l’ultima in ordine di tempo, quella dello scorso Palio di agosto.
Ma se il priore della Selva Stefano Marini, peraltro anche nel Cda del Consorzio per la Tutela del Palio, si è esposto in prima persona e ovviamente con l’approvazione della propria assemblea del popolo, sulla questione, avrà ben valutato anche le conseguenze di un gesto che formalmente segna un punto di rottura con il passato e proietta la nostra realtà nell’universo mondo. Non tanto per il Palio quanto nella manutenzione e nella ristrutturazione di opere d’arte e immobili che sono principalmente oggetti e luoghi di cultura (e, in questo caso, di culto).
Certo è che forse nemmeno il Consorzio potrà intervenire in tal senso perché il priore si espone in prima persona offrendo omaggi a chi aiuterà con una sottoscrizione il restauro dell’oratorio di San Sebastiano e questi omaggi sono realizzati ad hoc con immagini legate all’operazione oppure, al massimo, si tratta del barbero della Selva.
Forse non tutto ciò che vediamo come nuovo deve esser per forza da demonizzare, forse il coraggio di saltare nel nuovo potrebbe aiutare le stesse Contrade e il Palio stesso a vivere meglio, ad evolversi nella dimensione che ci appare un po’ come l’aggiornamento del software dei nostri telefonini: puoi rimandarlo e non volerlo fare poi, alla fine, il telefono lo fa da sé. Le Contrade hanno però il dovere, prima ancora che il diritto, di tutelare se stesse e la realtà della città e di tutte le Consorelle e di agire nell’interesse della comunità grazie alla quale ancora esistono. Qualche dubbio ci rimane sull’entità degli ‘omaggi’ che molto si avvicina alle vicende di appena un mese fa però, se pensato con intelligenza, considerando che i grossi sforzi di tante altre Contrade nel mantenere il proprio patrimonio artistico e architettonico sono fatti di sottoscrizioni, sacrifici, mutui, il crowdfunding potrebbe essere una buona idea per il nostro patrimonio culturale.
Katiuscia Vaselli