Oltre 1500 ragazzi, che hanno partecipato in presenza e on-line. L’Università di Siena può sfoggiare questi numeri per il suo Open day che si è tenuto oggi nelle sedi di Siena, Arezzo
I futuri diplomati e le loro famiglie hanno incontrato i docenti dell’ Ateneo e i giovani ricercatori che hanno illustrato l’offerta formativa complessiva del prossimo anno accademico 2022-23. E alla facoltà di economia ad accogliergli era presente Francesco Frati che con la stampa ha esordito con un auspicio affinché “nell’anno accademico 2022-2023 l’attività possa essere ripresa totalmente in presenza”. Per Frati il senso di una giornata come questa è “quello di far capire agli studenti delle superiori cosa significhi venire a studiare e come funziona un ateneo”
Cosa chiedono però i ragazzi prima di immatricolarsi? “Informazioni sull’offerta formativa, e sulla didattica se si terrà in presenza – dice il Rettore -. Vogliono inoltre sapere come si svolgono gli esami e le lezioni e conoscere i luoghi dell’Università. Ecco perché abbiamo organizzato tour dal vivo e virtuali”. Ancora Frati: “Che alcuni giovani di Siena continuino il proprio percorso di studi in altre città è fisiologico perché magari non trovano qui la disciplina che gli interessa oppure perché vogliono provare a fare esperienze lontani dalla propria famiglia. Noi comunque siamo attrattivi verso studenti che provengono anche da altre città”.
Nelle varie sedi dell’ateneo i lavori si sono aperti alle 10 e sono proseguiti alle 15. Due quindi le sessioni, da seguire in presenza e on line, una al mattino e una nel primo pomeriggio, per permettere di visitare nella stessa giornata più di una struttura didattica o di seguire da remoto più incontri. Le future matricole sono state seguite dagli studenti universitari tutor. “Per loro ci consideriamo come quegli amici a cui non si dà fastidio perché ci sono sempre per dare una mano, in questo caso da un punto di vista accademico e amministrativo – spiega uno di loro-. Noi siamo figure nell’ombra che però sono decisive”.
Tra le 12 e le 13 si sono svolti gli incontri “Aspettando Bright. Come nasce un progetto di ricerca”. Giovani ricercatori hanno illustrato agli studenti i progetti a cui stanno lavorando e che possono essere spunto alle piccole ricerche fatte dagli studenti delle scuole superiori, che saranno presentate durante “Bright. La notte delle ricercatrici e dei ricercatori”, prevista per la fine del prossimo settembre.