Siena

Siena, Masi interroga l’Amministrazione sul Piano Strutturale: “Rimane poco tempo, il Comune faccia sapere il suo progetto ai cittadini”

Alessandro Masi ha chiesto informazioni sullo stato delle attività previste per la formazione del nuovo Piano Strutturale, avviato ormai più di due anni fa. Il consigliere ha ripercorso i passaggi chiave che hanno visto la delibera di Giunta del 30 gennaio 2020 e l’avvio del procedimento del nuovo Piano, nonché la contestuale Valutazione Ambientale Strategica e la predisposizione, in accordo con il Garante dell’informazione e della partecipazione comunale, del programma delle attività per la formazione dello stesso assicurando il coinvolgimento all’azione programmata sia dei cittadini sia delle organizzazioni, che promuovono la protezione dell’ambiente o che hanno uno specifico interesse, come previsto dal documento di avvio del procedimento di formazione del Piano Strutturale. In particolare con strumenti partecipativi differenziati tra i quali incontri pubblici plenari per dare ampia diffusione sulle modalità di formazione, oppure focus group o incontri tematici per approfondimenti specifici anche con i rappresentanti delle parti sociali e degli altri stakeholder. E ancora workshop tematici, laboratori con le scuole, questionari on line ma anche tavoli incentrati sull’area vasta in particolare sul “sistema senese” e i territori contermini. Senza dimenticare la fase finale di comunicazione e partecipazione, dopo l’adozione del nuovo Piano, e l’informazione, in forme appropriate, dei suoi contenuti anche ad interlocutori non necessariamente esperti.

Masi, nel sottolineare che dopo l’avvio del Piano, né i consiglieri, né i cittadini o le organizzazioni, salvo errore, hanno ricevuto nessuna informazione o invito alla partecipazione, ha chiesto di conoscere lo stato delle attività previste per la sua formazione. L’assessore all’Urbanistica ha risposto che purtroppo l’iter di formazione del nuovo Piano Strutturale è stato fortemente condizionato dalla pandemia, che ha imposto di evitare occasioni di incontri pubblici, e rinviarli a momenti di maggiore tranquillità e sicurezza “sanitaria”, volendo privilegiare le riunioni in presenza a dispetto di quelle in video-call. Ha poi aggiunto che l’amministrazione, al momento, sta valutando l’opportunità di procedere a questa attività in diversi modi: sia coinvolgendo il personale interno agli uffici, sia, come per il Piano Operativo, dando un incarico esterno a società addette e competenti in materia, come fatto dalla precedente amministrazione quando ha avviato il PO.

Inoltre, per gli stessi motivi legati all’epidemia Covid-19, il termine di scadenza triennale di approvazione del Piano Strutturale, dalla sua data di avvio, pena l’instaurarsi delle salvaguardie, è procrastinato di 12 mesi, prevedendo, pertanto, la scadenza a gennaio 2024. L’assessore ha poi spiegato che la Direzione Urbanistica sta già aggiornando le schede degli edifici e dei resedi di matrice storica del patrimonio edilizio esistente, con scadenza, per la consegna, a maggio 2023. Aggiungendo che molto materiale, che compone la documentazione del nuovo P.S., sarà ricavabile dagli elaborati che fanno parte del P.O., stante la loro recente redazione e approvazione, che necessita solo di una verifica della validità dei contenuti, in quanto difficilmente ne sarà richiesta la modifica.

Alessandro Masi si è dichiarato assolutamente insoddisfatto spiegando che era consapevole della situazione pandemica ma visto che era stato avviato un procedimento di VAS ai Comuni, almeno il documento di rapporto preliminare sarà stato inviato e loro avranno risposto. Ma invece non c’è nulla, nemmeno di pubblicato. Sulla scadenza, poi, al 2023, ha proseguito il consigliere, vorrà dire che il Comune avrà appena un anno per adottare il Piano e per poi approvare il Piano Strutturale. Ed è quindi chiaro che sarà una procedura che rischierà di andare in salvaguardia. Concludendo, Masi ha richiamato grande attenzione sulla questione perché il tempo passa e, indipendentemente dalla fine di questa legislatura, il Comune ha bisogno di far avanzare la propria pianificazione nell’interesse dei cittadini.

Lo stesso Masi si è reso protagonista anche di un’altra interrogazione sugli oneri di urbanizzazione. Nella sua illustrazione odierna, il consigliere ha ricordato quanto uscito sulla stampa, cioè: che il Comune accelererebbe per un nuovo regolamento degli oneri di urbanizzazione perché si possa adattare alle novità contenute nel Piano operativo approvato qualche mese fa, nonché la delibera di Giunta dello scorso 28 aprile che ha integrato i diritti di segreteria e di istruttoria in materia urbanistico – edilizia e, più in particolare, il quadro dei procedimenti e degli importi.

Sottolineando che tale materia è di competenza del Consiglio ed è strettamente collegata con quella dei diritti di segreteria, Masi ha ribadito quanto questa sia delicata, visto che riguarda sia il governo comunale del consumo del suolo e delle sue trasformazioni, sia le attuali difficoltà delle imprese e delle famiglie, aggiungendo che l’organo di revisione, nel rendiconto 2021, ha raccomandato il periodico monitoraggio, nel corso del 2022, tra le voci di entrata, anche del contributo per i permessi a costruire. Considerando che ad oggi non si ha notizia sul coinvolgimento della Commissione “Assetto del territorio”, il consigliere ha chiesto di conoscere se l’Amministrazione stia effettivamente lavorando ad un nuovo regolamento degli oneri di urbanizzazione ed, in caso positivo, di sapere a che punto sia l’elaborazione; ed infine se sia intenzione dell’Ente coinvolgere preventivamente, e non solo in sede di parere obbligatorio, ma non vincolante, la commissione “Assetto del territorio”.

L’assessore all’Urbanistica ha spiegato che si rende necessaria ed oramai inderogabile la revisione del Regolamento per il calcolo del contributo di costruzione, formato dagli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, e dal contributo sul costo di costruzione. E questo essenzialmente per due motivi: il dovuto aggiornamento dei valori del contributo di costruzione, la cui attuale determinazione risale a oltre 8 anni fa; e la necessaria e generale revisione del Regolamento e delle relative tabelle di calcolo, a seguito della modifica del quadro normativo statale, regionale e comunale. Per questo, ha proseguito l’assessore, gli Uffici della Direzione Urbanistica stanno lavorando da tempo a questo nuovo Regolamento, che, oltre alla determinazione del contributo di costruzione, conterrà il calcolo delle sanzioni amministrative sia edilizie sia paesaggistiche, la monetizzazione delle dotazioni a parcheggio e gli oneri verdi. Inoltre, sempre gli uffici stanno completando i contenuti e la compilazione delle tabelle con i nuovi valori dei suddetti parametri e le relative verifiche e controlli per la loro completa definizione. Concludendo che la bozza così ottenuta sarà trasmessa alla Giunta Comunale per la necessaria verifica e confronto, per poi essere inviata alla Commissione del Territorio per la richiesta e specifica valutazione.

Alessandro Masi si è detto parzialmente soddisfatto ribadendo che questo è un passaggio rilevante da discutere, anche con il contributo della Commissione Assetto del Territorio. La materia degli oneri, infatti, è una questione delicata ed è proprio con la condivisione che sì può dare vita a un aggiornamento coerente del loro regolamento, perché sia una leva corretta e sostenibile dell’animazione delle trasformazioni della città, tenendo però anche conto delle difficoltà delle famiglie e imprese che presentano domanda in questa crisi, e del bilancio comunale.

Infine, sono stati i consiglieri Griccioli, Mazzini e Piccini a presentare un’interrogazione su un nuovo traliccio sul colle di Montalbuccio e gli interventi di miglioramento energetico privato. Griccioli ha fatto presente all’Aula che grazie alla denuncia di numerosi cittadini che abitano nella zona, nel mese di febbraio, si è venuti a conoscenza dell’installazione di un nuovo traliccio che ha ingenerato preoccupazioni per un aumento dell’inquinamento elettromagnetico oltre a rischi idrogeologici che vietano nella zona di effettuare importanti scassi sul terreno. Il consigliere ha poi sottolineato che, in quest’area, è vigente il vincolo paesaggistico e che, nel rispetto delle limitazioni, i residenti hanno recuperato delle vecchie strutture abbandonate rigenerando esteticamente l’area.
Inoltre, ha proseguito con lo spiegare che le telecomunicazioni sono opere di urbanizzazione primaria ovvero servono ad erogare un servizio a cui tutti hanno diritto di accedere ma che devono sottendere al dovere delle amministrazioni di verificare che nelle situazioni di adozione di un regolamento, e relativo piano delle antenne, sia innescato un meccanismo virtuoso che abbia come obiettivi: riduzione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici; garanzia di copertura delle reti; diminuzione del conflitto sociale e dei contenziosi e visione ordinata e gradevole dello skyline urbano. Griccioli ha quindi chiesto di conoscere per quale motivo i cittadini non siano stati edotti della nuova istallazione per un confronto partecipativo, trasparente e conoscitivo come previsto dalla legge; se sono previste azioni di risanamento per minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con le migliori tecnologie e assicurare la salute di tutti, oltre che dell’ambiente e del paesaggio. Inoltre di avere nozione ed evidenza di controlli eseguiti dall’Arpat per la fattibilità del nuovo manufatto e spiegazioni sull’utilità e l’utilizzo del traliccio. Se per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici privati l’Amministrazione è a conoscenza dei vari decreti semplificazione sul risparmio e le fonti rinnovabili; e se è stata recepita la sentenza 3969 del 9 giugno 2020, in cui il Consiglio di Stato, sez. VI, evidenzia che gli interventi come il fotovoltaico, progettati o realizzati dal singolo, hanno un’espressa qualificazione legale in termini di opera di pubblica utilità, soggetta a finanziamenti agevolati, e il suo diniego, dettato dal vincolo paesaggistico non può ridursi all’esame dell’ordinaria contrapposizione interesse pubblico/privato, ma impone una valutazione più analitica che esamini la complessità degli interessi coinvolti e la possibilità di accedere ai vari bonus edilizi. E infine, se è stato analizzato l’impatto paesaggistico del traliccio tenendo conto dei dinieghi rilasciati ai privati, che hanno richiesto di procedere con interventi di riqualificazione energetica con l’installazione di pannelli fotovoltaici.

L’assessore all’Urbanistica ha spiegato che l’installazione di un nuovo traliccio a Montalbuccio prevede lo smontaggio e la rimozione di uno preesistente, seppur di più modeste dimensioni, che era in precarie condizioni di stabilità e insufficiente a contenere la richiesta di posizionamento di altri apparati di telecomunicazioni. Inoltre l’intervento, ubicato in una zona rurale e dunque a bassa densità abitativa, è conforme alle normative statali e regionali specifiche di settore che regolamentano queste trasformazioni edilizie. Tanto che ha ottenuto il preventivo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, quella per il vincolo idrogeologico e il parere favorevole dell’ARPAT.
L’assessore ha poi anticipato all’aula che l’Amministrazione ha dato incarico agli Uffici della Direzione Urbanistica e al Servizio Ambiente di redigere il nuovo Piano di localizzazione degli impianti di telecomunicazioni del Comune attraverso la revisione e l’aggiornamento di quello esistente, approvato nel 2006, ma oramai non più valido. Un lavoro, prossimo alla conclusione, che ha incontrato numerosi ostacoli dovuti alla difficoltà di individuare delle “giuste” ubicazioni, che tenessero in debita considerazione le esigenze degli enti gestori e delle proprietà dei terreni interessati, nonché gli aspetti ambientali e paesaggistici. Spiegando poi che seppur la legge sulle telecomunicazioni non preveda un percorso partecipativo condiviso con i residenti delle zone interessate, è comunque comprensibile il loro disappunto, ma l’intervento risulta corredato da tutte le autorizzazioni necessarie, e per questo é da ritenersi regolare e legittimo. Sulla riqualificazione energetica degli edifici privati, ha proseguito, il più recente quadro normativo agevola il posizionamento dei pannelli fotovoltaici in termini di semplificazione delle procedure amministrative, arrivando, addirittura, a ritenere il loro montaggio come edilizia libera (manutenzione ordinaria). Cosa ben diversa è la legittimità urbanistica per la loro installazione, lecita solo laddove consentita dallo strumento urbanistico vigente. Attualmente, la norma urbanistica comunale non consente la loro installazione sulle coperture degli edifici che comprendono interventi fino alla ristrutturazione di tipo conservativo. Inoltre, ha poi concluso l’assessore, l’Amministrazione ha dato incarico alla Direzione Urbanistica di aggiornare il Piano Operativo, con la redazione di una variante urbanistica che ponga attenzione al richiamo e alla sempre più pressante esigenza della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente su tutto il territorio comunale.

Griccioli ha ringraziato spiegando che era rimasto al fatto che mancasse dal Comune tutta la documentazione del permesso a costruire, così come il parere favorevole dell’Arpat sulla sostituzione del traliccio. Sulla questione dei pannelli si è dichiarato soddisfatto anche in vista dell’approvazione di una variante urbanistica su questi ultimi, aggiungendo che, altri Comuni, con le stesse problematiche di Siena, stanno cercando di far costruire le pensiline sulle quali ubicare i pannelli. Aggiungendo, poi, che vi è una legge della Regione Toscana, la 11 del 2011, sui pannelli solari fino a 5 kw, che prevede di poterli installare a terra, ma nel nostro territorio, visti tutti vincoli paesaggistici, non è ancora permesso, ed è per questo che la Regione si sta adoperando per variarla e dare la possibilità così di installarli.

Segretario comunale, patto con Murlo e Monticiano

Sì del consiglio comunale alla convenzione con Murlo e Monticiano per l’esercizio, in forma associata, delle funzioni del Segretario comunale, “allo scopo di conseguire economie di spesa a beneficio delle Amministrazioni interessate”, dice una nota. Il segretario del Comune di Siena, capo convenzione, “presterà servizio nei tre enti, e per l’erogazione del trattamento economico provvederà Siena per il 60%, e Monticiano e Murlo ognuno per il 20%”, ha spiegato il vice sindaco Corsi.

(Siena Jazz, il 17 giugno l’assemblea vita lo statuto

Il prossimo 17 giugno “si provvederà all’approvazione, avvenuta già in consiglio comunale, dello Statuto in sede assembleare di Siena Jazz, dove verranno apportate le modifiche e le eventuali correzioni all’articolo 7, così come richiesto e concordato con i vertici della stessa”. Lo ha detto l’assessore alla cultura Sarà Fattorini rispondendo a un’interrogazione del consigliere Bruno Valentini in cui è stato chiesto “perché alle dichiarazioni fatte dall’Amministrazione lo scorso anno, dopo l’approvazione del nuovo statuto da parte del consesso, non è seguita alcuna iniziativa concreta; e spiegare quali sono le intenzioni del Comune per l’imminente assemblea dei soci sull’introduzione del nuovo Statuto, sull’avocazione al sindaco del potere di nomina del direttore artistico e delle relazioni con gli altri soci”. Ancora Fattorini: “L’Amministrazione comunale, dopo aver interloquito costantemente con tutti i vertici di Siena jazz, ha concordato e condiviso con gli stessi delle nomine provvisorie per direzione artistica e amministrativa.

Inoltre, la nuova governance dell’Associazione avrà tra i primi indirizzi quello di impostare un percorso di trasformazione verso la figura giuridica della Fondazione”

Suolo pubblico per alimentari e gastronomie, stop in aula

No del consiglio alla mozione sull’occupazione del suolo pubblico da parte degli esercizi commerciali non di somministrazione di alimenti e bevande, come gastronomie e alimentari, presentata oggi in Consiglio comunale da Pietro Staderini e Andrea Piazzesi.

Niccolò Bacarelli

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Niccolò Bacarelli

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