Siena, nasce l’Agenzia del welfare, il consiglio vota l’istituzione tra le polemiche

“Una risposta a una grave crisi pandemica che ha reso fragile e bisognosa di sostegno alla nostra popolazione. Ci siamo mossi per dare risposte a questo nuovo stato di bisogno”, l’ha presentata così  l’assessore al bilancio la nuova agenzia di welfare del Comune di Siena, ma l’istituzione di questa nuova struttura ha generato tantissime polemiche.

Contrari all’istituzione sono stati gruppi di minoranza (tranne Staderini che si è astenuto ndr.) che sostengono che quello di Appolloni, sia “una atto ideologico” mentre la maggioranza ha votata compatta per il si. Nasce quindi una nuova agenzia con la funzione di supporto all’assessorato al welfare e alle politiche sociali e con un compito di collegamento delle iniziative che rientrano in questi ambiti mediante la collaborazione con parrocchie, contrade, Asl, Sds, Asp e popolazione senese. A deciderne l’organizzazione finale, la struttura, le dotazione economiche sarà la giunta con atti appositi mentre il suo funzionamento interno è regolato da un provvedimento dell’assessore di competenza Francesca Appolloni. La stessa Appolloni presiederà questa struttura. Tra gli obiettivi che l’Agenzia si pone c’è quello di sviluppare e sostenere le politiche della famiglia “riconosciuta ed affermata nella Costituzione” e “valorizzare il ruolo primario dei genitori nell’educazione dei figli”. L’Agenzia inoltre “sostiene i valori della cultura locale senese, lo sviluppo del senso identitario della cultura contradaiola e il riferimento all’attaccamento e alla reverenza del popolo senese nei riguardi della Madonna” (Questo uno dei punti che hanno fatto più discutere ndr.)

Le reazioni

In una nota il segretario del Pd senese Massimo Roncucci parla di “un’ammissione implicita della maggioranza, di mancanza di fiducia” verso l’assessore Francesca Appolloni e di “un atto di pura propaganda su dei valori enunciati nell’allegato che andrebbero trattati con molta più cautela, nel rispetto delle pluralità e delle varie sensibilità”. Ancora Roncucci: “Ma tutta questa confusione di ruoli e di moltiplicazione di organismi serve davvero alla nostra città?”. Dura anche la Cgil, che nel fare notare di non essere stata coinvolta, fa sapere che “nelle idee e negli atti del Comune l’Agenzia sarebbe alle ‘dipendenze’ organizzativo-funzionali solo dell’Assessore al Sociale e del Sindaco e funzionerebbe sulla base di un regolamento approvato dall’Assessore estraniando di fatto il Consiglio Comunale che ne ha invece la competenza. Non solo, avrebbe anche la funzione di coordinamento delle associazioni sociali in ambito locale. Forse questa amministrazione dovrebbe ricordare che fa parte, insieme ad altri 14 Ccmuni e alla Asl Sud Est, della Società della salute”.

 

 

 

Il dibattito in aula

Sull’agenzia del welfare arriva però, dicevamo,  una pioggia di critiche da parte dell’opposizione. Questa la reazione di Bruno Valentini: “Appolloni c’ha descritto un programma d’azione che dovrebbe fare il suo assessorato ordinariamente e straordinariamente. La domanda è: a cosa serve un’ulteriore agenzia? Si sarebbe dovuto mettere in atto un dibattito per sentire opinioni e competenze degli altri a partire dalla Sds di Siena”. Valentini attacca: Nell’ultima parte del documento c’è un manifesto ideologico che ripropone l’idea di una famiglia tradizionale e fa un riferimento sconclusionato alla Madonna” .

Duro anche Piccini: “Il regolamento deve essere portato in consiglio comunale e li bisogna discuterne nel merito. Non ci stiamo intendendo! O la struttura è di supporto all’assessore e allora non doveva essere portato qui oppure bisogna discutere del regolamento in aula.”, si chiede Piccini. “Il disagio è nella famiglia, ma non è  per forza in quella tradizionale bianca e devota alla Madonna”. Ancora Piccini: “Preferirei che la Madonna non fosse citata negli atti pubblici, non c’ bisogno di chiamarla”.

“Non emerge un’attenzione verso altre confessioni religiose che praticano azioni di sostegno e di solidarietà e bisogna rivolgersi anche a queste altre”, puntualizza Claudio Cerretani, consigliere di In Campo  che aggiunge “il terzo settore e volontariato potrebbero sentirsi scavalcato”. Alessandro Masi, consigliere del Pd, rileva invece che non c’è stata “la condivisone dei progetti con altri enti. La domanda è se questa confusione di ruoli serve alla città”.

“Io mi asterrò assessore ma questo documento la mette sotto scacco e sotto commissariamento”, così Pietro Staderini, consigliere di Sena Civitas, nell’annunciare il suo voto.

Nella sua risposta Appolloni ha ricordato il libro di Joseph Ratzinger e Marcello Pera Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, Islam ed ha aggiunto “i cittadini credono nel portato religioso e culturale  portato da questa amministrazione. Non ho parlato di famiglia tradizionale ma di famiglia riconosciuta della Costituzione italiana”. Appolloni poi si rivolge anche a chi, dal mondo del terzo settore, ha criticato il documento “senza conoscere”, sostiene. “Questa struttura vuole garantire il dialogo e prova, con della gambe diverse, a dare delle risposte più veloci alla cittadinanza. L’agenzia non è niente di fantasmagorico, non è niente di nuovo, ma sul ‘menu” (qui Appolloni usa una metafora per parlare del regolamento) decido io”. Appolloni poi si rivolge ai consiglieri d’opposizione: “Ho sentito paura e il timore che l’ente comune voglia surclassare altri enti. Si tratta solamente di uno strumento elastico per programmare e progettare”.

A sostegno di Appolloni è arrivato Fabio Massimo Castellani, Forza Italia: “Sottolineo il voto favorevole e che il mondo del volontariato ha collaborato in tante occasioni con l’amministrazione. E ‘grottesco che il Pd voglia appropriarsi di un mondo senza connotazione politica”. Sintetico De Mossi: “Noi votiamo a favore”

MC

 

 

marco crimi

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